Dal rapporto con il mondo della ristorazione ai libri della conduttrice tv Benedetta Parodi, dalla moda dei locali giapponesi e cinesi, tra abbuffate di sushi e frittura, alle polpette della mamma, dalle panetterie “fighette” ai centrifugati, dalla scelta del pesce in pescheria a quella dei pomodori al mercato, dalla differenza tra donne fiore e donne verdura all’odio per il fegato, dalla mancanza dei pizzaioli al rispetto per il cibo, che passa anche per la doggy bag: a Torino, dal Salone del Gusto, il rapporto di Luciana Littizzetto, scrittrice e comica tra le più amate del piccolo schermo, con il mondo del cibo e della gastronomia, a 360 gradi (qui il servizio, o meglio lo show, completo: http://bit.ly/2dtAQGZ).
“Spesso mi chiedono, quali ristoranti ti piacciono? Quelli che sono aperti ad una certa ora - racconta Luciana Littizzetto - perché nel nostro mestiere si finisce sempre tardi, non è che se abbiamo uno spettacolo alle 9 di sera possiamo mangiare prima, altrimenti ci viene l’abbiocco. Ad esempio, a Sanremo, dove ogni serata durava tantissimo, andavo avanti a Parmigiano e Coca Cola per arrivare all’ora di cena. Sono figlia di ristoratori, i miei avevano una trattoria in campagna, per cui in famiglia cucinano tutti benissimo, a parte me, io mangio benissimo! Fino a poco tempo fa, in Piemonte, mangiavamo i filetti di platessa congelati, adesso invece ci abbuffiamo di pesce crudo come le foche, sventolando le bacchette come fossero ferri da calza, una roba che fino a qualche anno fa - continua la “Lucianina” di “Che Tempo che Fa” - non succedeva. Non c’è un cibo che non mi piaccia, ma il mio preferito sono le polpette di mia madre, non quelle delle mense, che non sai mai cosa ci sia dentro, mai prendere le polpette delle mense”.
Con un saluto finale allo staff WineNews ...
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