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Le manovre per l’approvazione del Def entrano nel vivo, al centro c’è il taglio dell’Irpef per gli agricoltori. Che, come spiega il Ministro delle Politiche Agricole Martina, “farà risparmiare 1,3 miliardi di euro in 2 anni a chi vive di agricoltura”

La sessione parlamentare di bilancio, dedicata alla manovra 2017 sui conti pubblici, comincerà ufficialmente il 20 ottobre, a meno di rinvii, ma le grandi manovre sono già iniziate, con l’arrivo in Parlamento della nota di aggiornamento al Def - Documento di Economia e Finanza da parte del Consiglio dei Ministri. Tra i temi caldi, come anticipato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, c’è il taglio dell’Irpef per gli agricoltori che, come spiega il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, “si pone l’obiettivo di tutelare il reddito di chi vive di agricoltura. Per questo l’anno scorso abbiamo deciso di cancellare l’Irap e l’Imu sui terreni. Con la prossima legge di Bilancio completiamo il lavoro tagliando anche l’Irpef, con un intervento sulle rendite catastali dei terreni di imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti, per un taglio, in due anni, da 1,3 miliardi di euro, non si era mai visto per il settore primario”.

In “soldoni”, spiega ancora il Ministro, per un’azienda florovivaistica toscana di 10 ettari e con un reddito imponibile di 20.000 euro il risparmio di Irpef sarà di 6.000 euro. Attraverso la conferma dell’azzeramento di Irap e Imu, questa cifra è ancora più consistente. Per un’azienda di allevamento lombarda il vantaggio fiscale supera in media i 12.000 euro, considerando anche l’aumento della compensazione Iva”.

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