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Con le Presidenziali Usa più vicine la domanda sorge spontanea: chi coltiverà l’orto alla Casa Bianca? Michelle Obama lo ha inaugurato: “ci ricorda l’avvio di un processo per una nazione più sana”. WineNews lo aveva chiesto a Alice Waters (Slow Food)

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Con le Presidenziali Usa più vicine la domanda sorge spontanea: chi coltiverà l’orto alla Casa Bianca ...

“Questa è la mia creatura, tutto ha avuto inizio da quest’orto. È un cerchio che si chiude”: parole di Michelle Obama, che ha inaugurato ufficialmente l’orto più famoso al mondo, voluto dalla Firt lady americana nei giardini della Casa Bianca a Washington, e cuore della sua campagna contro l’obesità infantile nelle scuole “Let’s Move!” (www.letsmove.gov), a pochi giorni dalle Presidenziali Usa, nel bel mezzo di una campagna infuocata, e dal suo imminente trasloco. Che, da più parti, fa sorgere spontanea la domanda: ora chi lo coltiverà? Ripercorrendone la storia nel discorso pronunciato per l’occasione, e pubblicato sul “Corriere della Sera”, “un’idea nata quando Barack era in corsa per il primo mandato, nella cucina di casa a Chicago con lo chef Sam Kass, e chiedendomi che First Lady sarei stata”, Michelle Obama ricorda di aver pensato alla sfida che tante famiglie si trovano ad affrontare: “cercare di crescere figli sani. E così mi è venuta la folle idea di coltivare un orto nei prati della Casa Bianca, come punto di partenza di un dibattito sull’origine del cibo che mangiamo e sul suo impatto sulla salute dei nostri figli” (che ha portato alla nascita della prima Task Force sull’obesità infantile e alla revisione dei programmi Federali su attività fisica e nutrizione infantile). E, soprattutto, è lei stessa a rispondere alla domanda: “mi riempie di orgoglio la consapevolezza che questo orticello continuerà ad esistere come simbolo della speranza di veder fiorire una nazione più sana per i nostri figli, un’ambizione che trova in questo spazio all’esterno della casa degli americani, la sua sede più appropriata. Mi riempie di orgoglio la consapevolezza che quest’orto servirà a ricordare il processo che abbiamo avviato, ma anche il lavoro che noi tutti dobbiamo completare. E in questa giornata di inaugurazione la mia speranza è che le future famiglie presidenziali lo ameranno come noi, e che diventi un’istituzione della Casa Bianca”.
Basterebbero queste parole per spiegare, qualora ce ne fosse bisogno, il perché dell’invito di Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, a coltivare un orto nei giardini del Quirinale, a Roma, “la casa degli italiani”, rivolto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita ufficiale all’ultimo “Terra Madre Salone del Gusto” a Torino. È qui che a WineNews, Alice Waters, cvice presidente di Slow Food e pioniera in Usa dell’educazione alimentare con gli “Edible Schoolyards”, che ha aiutato Michelle Obama a metter su l’orto, ha risposto per prima alla domanda sul futuro dell’orto alla Casa Bianca: “speriamo che anche il prossimo Presidente, speriamo che “lei” (senza nascondere il proprio orientamento per la Clinton, vista anche che Donald Trump ha fatto del fast food una delle icone della sua campagna elettorale, ndr) - voglia avere un orto, e magari che ne aggiunga un altro davanti al prato della Casa Bianca, o uno sul tetto. Spero che se Hillary Clinton verrà eletta ci sarà un cambiamento rilevante, ma so per certo che ha molto a cuore i bambini, e so che ha presente il percorso dai campi alle scuole, e quello dal campo ai ristoranti, e ha a cuore lo sviluppo rurale”.
“Ora - racconta Michelle Obama - all’inizio c’era chi sosteneva che non fosse una grande idea. Molti temevano che il tema dell’obesità infantile fosse troppo “leggero”, “troppo da First Lady”. Altri invece hanno avuto la reazione opposta, convinti che questo problema fosse troppo grande e complesso per una First Lady. Onestamente, anche io avevo parecchi dubbi. Se avessimo messo su un orto e poi non fosse cresciuto nulla? Fortunatamente nessuno di quei timori si è materializzato. Abbiamo aperto le porte a tantissimi ragazzini venuti qui, stagione dopo stagione, a piantare e raccogliere ortaggi”. E, con loro, lo staff della Casa Bianca. I prodotti dell’orto “hanno sfamato migliaia di persone grazie ad un’organizzazione impegnata nell’assistenza dei bisognosi”. E, su tutte, una delle domande rivolte più di frequente ad Obama dai leader di altri Paesi: “come va l’orto di tua moglie?”.
Nell’ultima tappa del suo progetto, inaugurandolo ufficialmente, la First Lady ha scoperto una lapide: “l’orto della Casa Bianca creato nel 2009 dalla First Lady Michelle Obama nella speranza di far crescere una nazione più attenta alla salute dei nosti figli”.

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