Dopo le speculazioni, il mercato inglese fa i conti con i primi effetti tangibili della Brexit: il crollo della sterlina, infatti, porterà ad un vero e proprio boom dei prezzi su prodotti must della dieta inglese come il tè Lipton ed il gelato Magnum

Dopo il tempo delle speculazioni e delle previsioni, sul mercato inglese sembra già essere arrivato quello del giudizio. Si parla, come capita spesso di questi tempi, di Brexit e dei suoi effetti sulla società e sull’economia britannica, per ora legati principalmente alla svalutazione della sterlina. Che, se per chi è rimasto nella Ue ed ama viaggiare è una buona notizia, per gli inglesi rischia di diventare una débacle: secondo un’analisi del quotidiano finanziario Financial Times (www.ft.com) la sterlina rischia di scendere ai livelli più bassi degli ultimi 163 anni, peggio della crisi del 1929, peggio della Seconda Guerra Mondiale. E gli effetti si vedono già, a cominciare dal comparto a noi più caro, quello dell’agroalimentare: la Gran Bretagna importa una buona parte di ciò che consuma, anche prodotti che ormai fanno parte della dieta inglese da decenni, ma che inglesi non sono. Molti dei quali sono prodotti e spediti sul mercato Uk dalla Unilever, il gigante dell’alimentare che, dopo il crollo della Sterlina, che ha perso in questi quattro mesi il 16% del proprio valore, ha deciso di rinegoziare i prezzi. Una scelta ovvia, ma che Tesco ha accolto mettendo ogni decisione in stand by: difficile che dagli scaffali spariscano il re dei gelati, il Magnum, quello del tè, il Lipton, ed il brodo Knorr.
Ma è una possibilità, perché l’altra è far pagare gli aumenti ai consumatori, come suggerisce la logica, andando ad incidere, casomai ce ne fosse bisogno, sull’inflazione, che rischia seriamente di strozzare l’economia inglese.