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A Pompei, la Coldiretti riapparecchia una tavola con il menu degli antichi romani, per far conoscere ai visitatori di tutto il mondo il legame che unisce il patrimonio culturale ed enogastronomico italiano. Il 5 novembre, con il Ministro Franceschini

Per la prima volta nell’area archeologica di Pompei, torna il cibo degli antichi romani per far conoscere ai visitatori da tutto il mondo il legame che unisce la storia dell’Italia al proprio patrimonio enogastronomico. A riapparecchiare la tavola secondo usi e costumi di un tempo, è la Coldiretti, in un’iniziativa di scena il 5 novembre nel celebre Quadriportico dei Teatri di Pompei, con Luigi Curatoli, dg grande progetto Pompei, Massimo Osanna, soprintendente della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti. È prevista la degustazione del “menu Pompeiano” (gustum, primae mensae e secundae mensae) preparato secondo le ricette e consumato secondo le modalità del passato nel contesto storico originale.

Per la Coldiretti, si tratta di “un’opportunità unica al mondo per l’Italia, dove cultura e cibo sono le principali leve di attrazione turistica strategiche per il rilancio dell’economia e dell’occupazione nel mezzogiorno ed in tutta Italia, come dimostra il dossier Coldiretti che sarà presentato nell’occasione”.

“EatStory - da noi il cibo ha una storia”, è il progetto realizzato dalla Coldiretti nell’area archeologica di Pompei “che consentirà di fare rivivere ai visitatori degli scavi atmosfere e sensazioni del passato, ma anche l’opportunità di apprendere e partecipare direttamente ad attività di coltivazione, trasformazione e conservazione dei prodotti locali”. A conclusione di tale percorso è prevista la degustazione di pietanze o l’acquisto di prodotti preparati secondo le tecniche in uso all’epoca dell’eruzione.

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