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Dall’isola greca di “Mediterraneo” ai campi di grano in Basilicata di “Io non ho paura” il regista Premio Oscar Gabriele Salvatores racconta il ruolo del paesaggio nelle sue pellicole (con Petrini e Magrelli) ad Alba nelle Langhe Unesco (20 novembre)

Dal deserto del Marocco in “Marrakech Express” (1989) all’isola greca, Castelrosso, di “Mediterraneo” (1991), dalle spiagge e la giungla del Messico di “Puerto Escondido” (1992) ai campi di grano della Basilicata in “Io non ho paura” (2003), il paesaggio, come continua fonte di ispirazione, diventa un personaggio, raccontando cose che gli attori in carne e ossa non esprimono. Il regista di “entrambi”, uno dei più grandi della storia del cinema italiano, è Gabriele Salvatores, Premio Oscar al miglior film straniero proprio per “Mediterraneo”, capolavoro con Diego Abatantuono, Claudio Bigagli e Giuseppe Cederna, che il 20 novembre sarà ad Alba, sullo sfondo delle Langhe, primo paesaggio del vino italiano Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, con Roero e Monferrato, per raccontare proprio il ruolo del paesaggio nelle sue pellicole. Lo farà, dialogando con Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che tanto ha speso e spende in difesa della biodiversità delle sue Langhe, e con il giornalista e critico cinematografico Enrico Magrelli, conduttore di Hollywood Party su Radiotre Rai, a partire dall’analisi de “Il cinema e la poetica di territorio”, al Teatro Sociale G. Busca, ospite di Alba Film Festival in occasione di “Poetica”, il Festival di poesia promosso dall’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e dalla Città di Alba, e in sinergia con Torino Film Festival.
“Il cinema e la poetica di territorio” prende le mosse dalla presenza costante nei film di Salvatores del territorio come insieme di elementi paesaggistici e culturali, che caratterizzano in modo significativo le scene e la narrazione. Questo tema è particolarmente sentito in un contesto come quello di Alba, centro gravitazionale delle colline di Langhe-Roero e Monferrato, riconosciute Patrimonio Unesco.
“Siamo molto felici per questa collaborazione che consente alle nostre istituzioni di iniziare un progetto di condivisione delle attività del Torino Film Festival con una realtà importante come quella rappresentata dalla Città di Alba - sottolinea Paolo Damilano, presidente del Museo Nazionale del Cinema e di Torino Film Festival - l’incontro in programma con Gabriele Salvatores è l’occasione per mettere in relazione il cinema e il territorio, sottolineando la necessità di un legame sempre più forte fra cultura e vocazione turistica della Regione Piemonte”.
“Poetica accoglie con straordinario entusiasmo la presenza di Gabriele Salvatores, Carlo Petrini ed Enrico Magrelli, nonché la collaborazione con il Torino Film Festival e l’Alba Film Festival, che hanno attivamente lavorato per questo incontro. La creazione di sinergie è un punto focale per offrire al pubblico appuntamenti di qualità, dall’ampio e trasversale respiro culturale, durante una delle manifestazioni cardine dell’autunno albese: la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”, aggiunge Alessandra Morra, direttrice artistica con Roberta Castoldi di “Poetica”, legata al mondo del tartufo fin dal tema “Le cose nascoste”, nato da due ispirazioni, l’Albero, immagina della Fiera 2016, e il taglio, segno del progetto sviluppato con Alessi, legato all’azione fisica sul tartufo, che mostra prima di tutto il disegno di un interno complesso, articolato in tracce circonvolute, in mappe nascoste, dagli infinitesimali camminamenti.
Info: www.albafilmfestival.org

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