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Tre stelle, non si cambia: per la prima volta a Parma, la Michelin 2017 riconferma al vertice tutti i “fantastici 8” di una cucina italiana “in grande salute”, per il direttore Michael Ellis, con 343 locali stellati, 33 novità e Paese n. 2 al mondo

Non Solo Vino
La Michelin Italia conferma gli 8 tristellati del Belpaese, le novità tutte tra le 2 e le nuove stelle

Tre stelle, non si cambia, con l’Osteria Francescana di Modena di Massimo Bottura, il Ristorante Reale di Castel di Sangro di Niko Romito, La Pergola di Heinz Beck, il Piazza Duomo di Alba di Enrico Crippa, l’Enoteca Pinchiorri a Firenze di Giorgio Pinchiorri e Annie Féolde, Dal Pescatore della famiglia Santini a Canneto sull’Oglio, Le Calandre dei fratelli Alajmo a Rubano e Da Vittorio dei fratelli Cerea a Brusaporto: ecco i “fantastici 8” riconfermati in blocco al vertice della cucina italiana con le tre Stelle dalla Guida “Michelin Italia” 2017, la più attesa, temuta, ambita e rispettata guida ai ristoranti, diretta da Sergio Lovrinovich, quella che con i suoi verdetti può segnare la carriera di uno chef e la storia di un locale, di scena per la prima volta, al Teatro Regio di Parma “Città creativa per l’enogastronomia” dell’Unesco. L’Italia raggiunge la quota di 343 locali stellati in 12 Regioni (294 con una stella, 41 con due, e gli 8 con tre) con ben 33 novità, di cui 5 nuovi due stelle, 28 new entry e 9 stelle confermate con cambio chef, accanto a ben 260 nuovi Bib Gourmand (33 proprio in Emilia Romagna, prima tra le Regioni) e oltre 2.000 ristoranti con il nuovo riconoscimento del “piatto” ai ristoranti che propongono un buon pasto con prodotti di qualità frutto dell’abilità dello chef, confermandosi n. 2 al mondo tra i Paesi più stellati.
Le novità, come negli anni passati, arrivano ancora una volta tra i due stelle e una stella, con la cucina italiana, in cui spiccano molti giovani talenti, ai quali viene assegnata per la prima volta l’ambita stella (tra le 33 novità 10 chef sono under 35 anni), che, ha detto Michael Ellis, direttore internazionale Guide Michelin, “non è mai stata così in salute (anche economica visto che secondo uno studio 2016 di Jfc il Taste Tourism, il turismo legato alle esperienze di gusto, genera in Italia un indotto di 282 milioni di euro di fatturato, ndr). Ma - ha ricordato dal palco, sul quale erano assenti, perché all’estero, Crippa e Bottura (che inaugura stasera la prima “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo” alla Residenza dell’Ambasciatore italiano a Washington) - un riconoscimento non è per sempre e i nostri ispettori sono gia a lavoro a caccia di nuove stelle. L’Italia ha un fascino unico: vivo in Francia, ma nel mio cuore c’è il vostro Paese”.
Un’edizione che non conferma i rumors su possibili avvicendamenti al vertice, e nemmeno fa discutere come nel 2016 (quando soprattuto il passaggio da due ad una sola stella del Combal.Zero di Davide Scabin fece molto rumore). Da segnalare che perdono due stelle, il Devero a Cavenago di Brianza per cambio chef, e Oliver Glowig perchè ha chiuso, mentre i 5 nuovi ristoranti che le conquistano - brindando con il Brunello di Montalcino, unico vino italiano come sponsor - sono il Dani Maison ad Ischia di Nino di Costanzo, il Seta a Milano di Antonio Guida, il Terra in Val Sarentino di Heinrich Schneider e la Locanda Margon a Trento/Ravina di Alfio Ghezzi entrambi in Trentino Alto Adige, e il Ristorante dello chef Enrico Bartolini al Mudec-Museo delle Culture a Milano. La curiosità? Proprio lo chef Enrico Bartolini fa incetta di stelle (4), con un “triplete” di ristoranti in due Regioni, conquistando la seconda stella al Mudec di Milano e una stella nelle nuove aperture al Casual Ristorante a Bergamo e La Trattoria Enrico Bartolini in Località Badiola a Castiglione della Pescaia. Tre le Regioni, la Lombardia conferma il suo primato per numero di stellati (58 ristoranti), il Piemonte riconquista la seconda posizione con la Campania (39 ristoranti), seguono il Veneto (35) e la Toscana (34).
All’edizione n. 62 la Rossa, si rifà il look, ma lo sguardo sull’Italia rimane lo stesso, una “fotografia” di una variegata situazione culinaria, una selezione della migliore cucina e accoglienza offerte dal Bel Paese (sono elencati prima i ristoranti, poi gli alberghi, gli agriturismi e i b&b, e tra i ristoranti, i primi che compaiono sono gli stellati;mentre accanto al nuovo simbolo del “piatto”,
esordisce la rubrica “Ci Piace” con i suggerimenti degli ispettori che segnalano le tappe imperdibili). La qualità della cucina resta il criterio principale di classificazione, mentre il cambiamento riguarda la grafica e i contenuti, per renderla più facile e piacevole da consultare per il lettore, con la novità della possibilità di consultarla anche online e in App (www.guida.michelin.it).

Sulla novità della presentazione a Parma, si tratta di “un riconoscimento che sarà spunto per lavorare sul territorio, e su quello che sappiamo fare meglio, la trasformazione di una grande materia prima - ha detto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti - è la base di partenza di un futuro radioso, impegnativo, nel quale dobbiamo girare il mondo per promuoverci, penso ai ristoranti Barilla a New York, e in Italia a Fico Eataly World che sorgerà a Bologna, e fare eventi, come il Gola Gola Festival o in occasione delle celebrazioni della Fondazione della Via Emilia. Ma, soprattutto, oggi vorrei lanciare un’idea, creare un Museo nazionale della gastronomia italiana a Parma, che coinvolga tante realtà, non solo della città, ma del Paese, per raccontare l’evoluzione della nostra tavola, dai contadini agli chef di oggi. Perché il buon cibo si deve sposare a luoghi fantastici”.

Focus - I 26 nuovi stellati della “Guida Michelin” 2017
Vistamare di Latina e La Veranda Bardolino, hanno preso la stella, ma lo chef, a guida chiusa, è andato via per altri progetti;
Dal Corsaro, Cagliari, chef Stefano Deidda
Accursio, Modica, chef Accursio Craparo
Pietramare, Isola di Caporizzuto, chef Alfonso Crescenzo
Quintessenza, Trani, chef Stefano di Gennaro
Veritas, Napoli, chef Gianluca D’Agostino
Il Mosaico, Ischia, Casamicciola Terme, chef Giovanni De Vivo
Piazzetta Milù, Castellammare di Stabia, chef Luigi Salomone
The Corner, Roma, chef Marco Martini
Mognolia, Roma, chef Franco Madama
Bistrot 64, Roma, chef Kotaro Noda
Per Me Giulio Terrinoni, Roma, chef Giulia Terrinoni
Assaje, Roma, chef Claudio Mengoni
Aminta Restort, Genazzano, chef Marco Bottega
Nostrano, Pesaro, chef Stefano Ciotti
Il Pievano, Gaiole in Chianti, chef Vincenzo Guarino
Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli
La Leggenda dei Frati, Firenze, chef Filippo Saporito e Alessandro Rossi
Lume, Milano, chef Luigi Taglienti
Felix Lo Basso, Milano, chef Felice Lo Basso
La Tavola, Laveno Mombello, chef Riccardo Bassetti
21.9 Piobesi d’Alba, chef Flavio Costa
Zappatori, Pinerolo, chef Christian Milone
La Madernassa, Guarene, chef Michelangelo Mammoliti
Da Francesco, Cherasco, chef Francesco Oberto
Casual Ristorante, Bergamo, chef Cristopher Carraro
La Trattoria Enrico Bartolini, Castiglione della Pescaia, chef Marco Ortolani

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