02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Al via la “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, fino al 27 novembre 1.300 eventi legati all’enogastronomia del Belpaese in 105 Paesi. Bottura ha aperto le danze a Washington, la Bowerman a Losa Angeles, Cracco a Pechino e Cedroni a Madrid

Raccontare al mondo la cucina italiana e i suoi prodotti d’eccellenza, per spingere ancora più su l’export dell’agroalimentare tricolore, che non è solo cultura e tradizione, ma anche una delle colonne portanti dell’economia del Belpaese, che oggi vale 37 miliardi di euro, ma che punta ai 50 miliardi nel 2020: è l’obiettivo della “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, che inizia oggi, in 105 Paesi, con 1.300 eventi fino al 27 novembre, in 295 sedi diplomatiche, consolari ed istituti italiani di cultura, che ospiteranno 173 conferenze, incontri con gli chef e dibattiti sulla tradizione culinaria italiana, 98 eventi promozionali realizzati in collaborazione con i ristoranti italiani locali e le più importanti fiere, 151 show cooking e master class, 334 appuntamenti a tema dedicati alla scoperta dei sapori italiani, 23 concorsi e premiazioni per la cucina italiana di qualità, 32 seminari tecnico-scientifici e accademici, 390 proiezioni di film e documentari, rappresentazioni teatrali legati al tema del cibo e 32 mostre di design, arte e fotografia dedicate alla cucina.

La portata dell’evento è frutto della collaborazione tra il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ed il sottosegretario allo Sviluppo economico Ivan Scalfarotto, ma il fulcro della “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo” sarà l’“Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto” (www.ambasciatoritalianidelgusto.it), eredità dell’Expo di Milano e primo atto del “Food Act”, il patto tra istituzioni e mondo della cucia, che riunisce chef (da Massimo Bottura a Carlo Cracco, da Cristina Bowerman, presidente dell’associazione, a Davide Oldani e Moreno Cedroni, solo per citarne alcuni), cuochi, ristoratori, pizzaioli, sommelier, pasticcieri, gelatieri, insieme per portare avanti la qualità dell’enogastronomia italiana nel mondo. È stato proprio lo chef dell’Osteria Francescana di Modena, Massimo Bottura, al top della ristorazione italiana e mondiale, a firmare la cena inaugurale ospitata all’Ambasciata italiana a Washington, mentre in Cina, all’Ambasciata d’Italia a Pechino, ci sarà Carlo Cracco, che il 25 novembre, alla China Central Television, illustrerà le nuove frontiere del “cibo funzionale” in un incontro tra food e design.
A Los Angeles, invece, protagonista sarà il legame tra cinema e cucina, con i ristoranti italiani di qualità, che hanno pensato, per l’intera durata dell’evento, iniziato in California il 16 novembre, menu a tema ispirati ai film italiani più famosi: è qui che si è “esibita” la presidente dell’“Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto”, Cristina Bowerman, con un menu speciale che ha celebrato in una sintesi di sapori e suggestioni le eccellenze nazionali nelle arti culinarie e cinematografiche, al centro del “Gala di Cinema Italian Style”, mentre Moreno Cedroni sarà all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, con uno show cooking, il 25 novembre.
“Non si parla solo di cucina, ma di cultura, e noi dobbiamo riprenderci il posto che ci spetta nel mondo. Fortunatamente - spiega, a WineNews, il segretario generale dell’“Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto”, Cesare Battisti - siamo riusciti a costruire un filo diretto con le istituzioni, questo è l’anno zero, ma siamo felici di quanto fatto finora. Per molti anni il nostro settore è stato sottovalutato, per fortuna che si è preso coscienza di come l’enogastronomia, con il suo indotto, è davvero importante, tanto che i nostri prodotti vengono contraffatti in tutto il mondo. Il nostro miglior rappresentante all’estero è Massimo Bottura, il migliore chef del mondo, e questo ci deve dare la forze per riscoprire le nostre peculiarità e smetterla di guardare fuori, dobbiamo essere orgogliosi del fatto che la Dieta Mediterranea è sotto il cappello dell’Unesco, non abbiamo bisogno di lasciarci affascinare dall’infuso di corteccia che viene da lontano. Dobbiamo prendere coscienza della nostra ricchezza, affermarla in Italia e portarla in giro per il mondo”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli