Abituati a farsi giudicare dagli altri, dagli ispettori della Guida Michelin ai 1.000 giudici della The World’s 50 Best Restaurants Academy, gli chef più titolati al mondo, quelli che vantano due o tre stelle sulla “Rossa”, 534 in tutto il globo, gettano la maschera, e danno i voti ai propri colleghi, sconvolgendo praticamente ogni verdetto. Ai cuochi è stato chiesto di indicare i 5 colleghi internazionali che meglio rappresentano il valore della professione, creando una cucina imprescindibile e dai quali andare almeno una volta nella vita: nasce così la “100 Chefs” 2017 (www.lechef.com), una classifica che parla decisamente francese, specie nelle prime posizioni, ma in cui trovano spazio anche 8 alfieri della cucina italiana, con Massimo Bottura de La Francescana di Modena, considerato il miglior chef del mondo proprio dalla The World’s 50 Best Restaurants, primo tra i cuochi del Belpaese, ma solo alla posizione n. 35.
In testa c’è appunto uno chef francese, Alain Passard (L’Arpege), il più stimato dai colleghi, seguito sul podio dallo spagnolo Martin Berasategui (Restaurante Martin Berasategui) e da un altro francese, Pierre Gagnaire (Restaurant Pierre Gagnaire). Quindi Michel Bras (Le Suquet, Francia) alla n. 4, Seiji Yamamoto (Nihonryori Ryugin, Giappone) alla n. 5, Eric Frechon (Epicure, Francia) alla n. 6, Jonnie Boer (De Librije, Olanda) alla n. 7, René Redzepi (Noma, Danimarca) alla n. 8, Emmanuel Renaut (Flocons de Sel, Francia) alla n. 9 e Joan Roca (El Celler de Can Roca, Spagna) alla n. 10. Ma chi sono gli altri italiani in classifica? Detto di Massimo Bottura, appena due posizioni più in basso, alla n. 37, c’è Enrico Crippa, tre stelle Michelin al Piazza Duomo di Alba, mentre alla n. 41 troviamo Massimiliano Alajmo, tristellato de Le Calandre di Rubano (Padova). Scendendo alla posizione n. 58 c’è invece Nadia Santini, tre stelle anche lei al Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio, unica chef italiana, in una top 100 che conta appena due donne in tutto, l’altra è Anne Sophie Pic (Maison Pic, Francia), alla n. 29.
Alla n. 61 troviamo Heinz Beck, chef de La Pergola di Roma, mentre sorprende, alla posizione n. 75, Stefano Baiocco, due stelle Michelin al Villa Feltrinelli di Gargnano (Brescia), specie se si pensa all’assenza di tristellati come Enrico Cerea del Da Vittorio di Brusaporto (Bergamo), Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze e Niko Romito del Reale di Castel di Sangro (L’Aquila). Alla n. 80 c’è invece Mauro Uliassi, due stelle Michelin con l’Uliassi di Senigallia (Ancona), mentre Ciccio Sultano, due stelle con il Duomo di Ragusa Ibla, in Sicilia, chiude la presenza italiana alla posizione n. 90. Come detto, è la Francia a comandare, con ben 35 chef in classifica, seguita dal Giappone, a quota 13, dagli Stati Uniti e all’Italia con 8, e dalla Spagna con 6 chef.
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