La chiamano l’era della neo-autenticità e pare di leggere il mantra “buono, pulito e giusto” del presidente di Slow Food International, Carlo Petrini: sempre più consumatori cercano prodotti sani, belli e buoni, rispettosi dei produttori e della terra di cui si può raccontare l’origine, la produzione e la storia. Non solo in Italia, ma anche all’estero, questa nuova consapevolezza è riuscita a creare ed alimentare il mercato di prodotti tipici e della gastronomia.
In Francia, uno studio di Les Echos Etudes (www.lesechos-etudes.fr) ha stimato che nel 2016 il mercato dei “prodotti gourmand” sia valso 5 miliardi di euro: in crescita sul 2015 proprio perché associato al “mangiar bene”. Inoltre, secondo uno studio Opinion Way (www.opinion-way.com/fr/), nella hit-parade dei regali da offrire, il regalo gourmand si attesta al primo posto col 52% delle preferenze, seguito dai fiori al 55%: entrambi hanno dimostrato un indice di gradimento che supera il libro (10%), il gioiello (8%), il piccolo accessorio di moda (7%) e il Dvd (6%).
Non è, quindi, sbagliato chiamare il settore della gastronomia “il” mercato del momento, a cui si stanno rivolgendo gli sforzi di diverse mostre-mercato, esposizioni e fiere, come Gourmet Selection di Sial (www.salon-gourmet-selection.com), edizione n. 5 del salone professionale di prodotti gourmet e di vini, di scena a Parigi - Porta di Versailles, il 24 e 25 settembre, completo di eventi collaterali e conferenze in collaborazione con Gourmet Alliances, il concorso Best of e L’Alleé des Experts.
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