In Italia il peso del biologico non è affatto secondario. Ci sono oltre 60.000 aziende che hanno abbracciato questa pratica per una superficie coltivata di 1,5 milioni di ettari, pari al 12% delle colture nazionali totali. Così l’aula di Montecitorio, ha approvato il Testo Unico sull’agricoltura biologica, che ora passa al Senato (269 sì, nessun contrario e 57 astenuti). Modificato in Commissione Agricoltura, il testo legislativo si compone di 16 articoli e reca norme relative alla produzione agricola ed agroalimentare con metodo biologico, con esclusione di quella relativa al settore dei controlli.
Il sì a Montecitorio alla proposta di legge sull’agricoltura biologica “è un passo in avanti per un settore in grande espansione - sottolineano il deputato Pd Massimo Fiorio, primo firmatario della proposta di legge “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico” e la relatrice la deputata Pdl Alessandra Terrosi - Un comparto per il quale registriamo performance commerciali importanti sia nel mercato interno che internazionale”, puntando “a consolidare le aziende del biologico e il sistema produttivo dotando il sistema di strumenti innovativi e di risorse - aggiungono - l’azione congiunta tra il Parlamento e il Governo, che sta predisponendo il decreto sui controlli, renderà il comparto tra i più innovativi a livello comunitario”.
Una svolta che piace anche a Confagricoltura. “L’agricoltura biologica ha bisogno di imprenditorialità, professionalità, rigore, innovazione e deve saper intercettare i bisogni della collettività. Ci vogliono spalle robuste - ha detto il presidente Massimiliano Giansanti - aggregazione dell’offerta e rapporti di filiera definiti. Il settore è ormai uscito dal suo nanismo e grazie al disegno di legge approvato alla Camera, avrà gli strumenti normativi per rafforzarsi in termini di ‘attività d’interesse nazionale con una funzione sociale. Grazie alla nuova legge vengono introdotti strumenti essenziali come - ha spiegato Giansanti - la costituzione di un tavolo tecnico per l’organizzazione del piano d’azione nazionale, la previsione del ‘fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica’, la definizione dei distretti biologici (che esaltano la territorialità); tra le novità incisive ci sono quella di poter costituire l’organismo interprofessionale di settore e quella di prevedere i contratti di rete”.
“Questa legge l’attendevamo da molto tempo ed il lavoro di coordinamento e unificazione tra i tre testi presentati, che è stato fatto dalla relatrice Terrosi, è risultato particolarmente efficace - ha concluso il presidente Confagricoltura - grazie alla collaborazione con il presidente della Commissione Agricoltura della Camera Sani, con il primo firmatario della legge Fiorio, con la relatrice e con gli altri membri della Commissione parlamentare, sono state accolte molte delle osservazioni presentate da Confagricoltura nel corso delle due audizioni svolte negli anni scorsi. Auspichiamo ora un rapido iter d’approvazione al Senato”.
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