Si sa che i momenti di maggiore integrazione e comunicazione sono quasi sempre legati al cibo: assaggiare piatti di culture diverse, scambiare pareri e storie. Ma se l’inserimento sociale avvenisse anche attraverso la cucina, il “dietro le quinte”, nella fase della preparazione? È l’obiettivo progetto di “I 5 Sensi - Uniti per De@Esi”, un progetto ideato da Agostino Iacobucci, chef napoletano de I Portici, nel capoluogo a Bologna (www.cinquesensi.org).
L’associazione si occupa di promuovere percorsi per favorire l’inserimento lavorativo in cucina di ragazzi con bisogni speciali, “disabilità come sindrome di Down, X fragile e autismo che dovremmo vivere come una risorsa, non come un freno”.
De@esi è, infatti, l’acronimo dell’espressione “il diritto di esistere”. “Diritti da sostenere”, spiegavano medici e volontari dell’associazione, “non solo da un punto di vista clinico ma anche da un punto di vista sociale”. Nel mirino c’è la realizzazione di un laboratorio di formazione per l’inserimento lavorativo dei ragazzi con ritardi psico - cognitivi, anche nelle cucine. Così, a soli 10 mesi di distanza dall’edizione n. 1, il 13 e 14 maggio ci sarà il bis dell’evento, nel cuore di Bologna, a Palazzo Re Enzo, con cuochi di spessore, pizzaioli, sfogline e pasticceri; ma anche i finger food, le delizie dei cuochi dell’associazione Tour - tlen e sei degustazioni “Pizza & Bollicine”, sul tema “Classicismo e innovazione”. Protagonisti saranno gli chef stellati Mauro Colagreco, Enrico Crippa, Nino Di Costanzo, Annie Feolde e Riccardo Monco, Gino Fabbri e Anthony Genovese, che firmeranno il prestigioso menù.
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