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La Cina è pronta ad ospitare il Congresso mondiale di Slow Food, di scena dal 29 settembre al 1 ottobre 2017 nella città di Chengdu. A WineNews, Piero e Qiao Ling, coordinatore e presidente di Slow Food China, fondata appena nel 2015

Non Solo Vino
Qiao Ling, presidente Slow Food China

Slow Food è arrivata anche in Cina, a gennaio 2015, ed in poco tempo è riuscita a strutturarsi in maniera talmente solida da essere già pronta ad ospitare, per la prima volta, il Congresso mondiale dell’associazione fondata da Carlo Petrini, dal 29 settembre al 1 ottobre 2017 nella città di Chengdu, nella provincia dello Sichuan, che ospiterà 400 delegati da 90 Paesi diversi per stabilire le linee guida che dovrà seguire Slow Food nei prossimi quattro anni. Una tappa importante per Slow Food Great China e per la sua presidente, Madame Qiao Ling, che appena pochi giorni fa ha incontrato il premier italiano Paolo Gentiloni nel suo viaggio in Cina, a suggellare la vicinanza culturale con la Cina, un Paese che gioca un ruolo essenziale nel sistema del cibo e, nella visione globale di Slow Food, può essere determinante per salvare la biodiversità agroalimentare del pianeta e avere un ruolo cruciale sulle grandi questioni globali come il cambiamento climatico, di cui l’agricoltura è un fattore importante.

Ma la prima grande vetrina per gli agricoltori cinesi ed i loro prodotti, salvati dall’estinzione ed oggi capaci di raccontare la straordinaria biodiversità agricola del più grande dei Paesi d’Asia, è stato l’ultimo Salone del Gusto di Torino, dove WineNews incontrò Piero e Qiao Ling, coordinatore e presidente di Slow Food China. “In Italia, attualmente, conosciamo i prodotti cinesi di bassa qualità - raccontava Piero Ling, coordinatore di Slow Food China - e quindi siamo contenti che, con l’aiuto di tutti i nostri piccoli produttori e le nostre associazioni, si possa aprire una strada nuova, e far conoscere le piccole produzioni al mondo. Una Cina poco conosciuta, ma noi, soprattutto nel Sud del Paese, abbiamo una biodiversità incredibile”.

Ma come è arrivata Slow Food in Cina, e quali sono i progetti futuri? “Ho scoperto Slow Food grazie a degli attivisti italiani - spiega Qiao Ling, presidente di Slow Food China - che mi hanno fatto conoscere l’organizzazione ed il progetto Slow Food, del quale condivido tutte le idee. Siamo partiti così, ma siamo ancora in fasce, in via di sviluppo, non abbiamo ancora un assetto definitivo, almeno formalmente. Sappiamo che c’è tanto entusiasmo, ma non abbiamo idea neanche di quanti siano i membri effettivi, di sicuro c’è un grosso potenziale per Slow Food in Cina, un Paese enorme quanto ricco: non siamo stati danneggiati più di tanto dall’agricoltura intensiva, ci sono ancora tante aree che non sono state toccate dal fenomeno - conclude Qiao Ling - dove il cibo è lavorato ancora in maniera tradizionale. Non è troppo tardi per preservare la nostra cultura agricola, bisogna essere ottimisti, è il momento giusto per puntare sulle idee di Slow Food anche in Cina”.

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