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L’Italia detiene il record europeo di biodiversità, con 55.600 specie animali e 7.636 specie vegetali. Ma anche 504 vitigni registrati. Per Coldiretti un patrimonio culturale e ambientale da festeggiare oggi, giornata mondiale della biodiversità

L’Italia detiene il record europeo della biodiversità con 55.600 specie animali, pari al 30% di quelle europee, e 7.636 specie vegetali, risultato ottenuto anche grazie alla sapiente opera di agricoltori custodi che, dopo secoli di abbandono, negli ultimi anni si sono profondamente impegnati nel recupero di piante e animali in via di estinzione. Estinzione che rappresenta un pericolo sia per i produttori che per i consumatori, data la perdita di patrimonio alimentare, culturale ed ambientale del made in Italy che comporterebbe, ma anche un attacco alla sovranità alimentare e alla biodiversità stessa. È quanto afferma Coldiretti, per la giornata mondiale della Biodiversità celebrata dalle Nazioni Unite proprio oggi, 22 maggio.
Investire sulla biodiversità è una condizione necessaria per le imprese agricole per distinguersi in
termini di qualità delle produzioni: salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo, possono così affrontare il mercato globalizzato. L’Italia è l’unico Paese al mondo con 4.965 prodotti alimentari tradizionali censiti, 291 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg. Ma è anche leader in Europa con quasi 60.000 aziende agricole biologiche e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni, a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare.
La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole made in Italy: sul territorio nazionale ci sono, ad esempio, 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e su 533 varietà di olive contro le 70 spagnole. Un’azione di recupero importante si deve in Italia ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori e attivi in tutte le Regioni e che hanno offerto opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione.

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