Fondamentale per occupazione, Pil, immagine e tutela del paesaggio del Belpaese, l’agricoltura è sempre più apprezza dagli italiani, che guardano con rinnovata ammirazione ad un settore sempre più multifunzionale che va oltre la produzione di cibo, e sempre più anche verso un terziario avanzato. Emerge dal rapporto “Gli Italiani e l’Agricoltura” n. 7, della Fondazione Univerde, Ipr Marketing, Coldiretti e Campagna Amica. Da cui emerge, per esempio, che “aumenta la percentuale di italiani che pensa che gli agricoltori guadagnino poco, per il lavoro che svolgono, che passa dal 62% del 2016 al 65% del 2017. Un dato - spiega una nota - che dimostra il riconoscimento del valore sociale dell’agricoltura. Il 78% non ha alcun dubbio nel valutare positivamente il ruolo degli agricoltori rispetto all’ambiente, perché mantengono in vita un’antica tradizione (per il 25%), fanno manutenzione del territorio, evitando frane e allagamenti (per il 21%), coltivano cibo biologico e creano occupazione (per il 16%)”.
Ancora, il 67% degli italiani conosce e apprezza l’agricoltura multifunzionale, quella che consente alle aziende agricole, grazie alla riforma dell’agricoltura del 2001, non solo di produrre cibo, ma anche di offrire servizi, trasformare i prodotti e venderli direttamente ai consumatori. Tra le attività più amate: farmers market (84%), produzione di energia rinnovabile (83%), fattorie didattiche (82%), agriturismo con ospitalità per dormire (81%), attività agro sportive (77%) e gli agri ospizi per anziani (68%). Inoltre, rispetto agli agri asilo che si stanno diffondendo in Italia, 1’86% sarebbe disposto ad iscriverci il proprio figlio se avesse una struttura a disposizione.
“Gli italiani chiedono sempre più turismo e agricoltura sostenibili. Cresce il turismo in campagna - sottolinea il presidente Fondazione Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio - e le attività ecoturistiche. Sarebbe un bel segnale nell’Anno internazionale del Turismo Sostenibile prevedere un eco bonus agrituristico che punti al turismo in campagna a impatto zero. Servono agevolazioni, anche burocratiche, per consentire la diffusione dei farmers market e della cultura del cibo sano e a km 0”.
“Il riconoscimento sociale conquistalo dall’agricoltura è il frutto del lavoro di generazioni che ha permesso all’Italia di poter contare sulle campagne più green d’Europa, con 4.945 prodotti alimentari tradizionali censiti, 291 specialità Dop e Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma anche la leadership in Europa con quasi 60.000 aziende agricole biologiche e la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare”, ha affermato il presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare la capacità di innovazione con la multifunzionalità che ha portato in pochi anni “all’Italia il primato mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia, con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con proprio marchio del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica alla quale vanno riferimento oggi quasi 20.000 agricoltori”. E che è anche uno dei canali preferiti dagli italiani per acquistare i prodotti agricoli. In particolare, emerge dal Rapporto, il 45% preferisce la fattoria, il 44% i farmers market e il 35% l’agriturismo. E, inoltre, i prodotti italiani sono considerati più genuini (per il 64%) rispetto a quelli provenienti da altri Paesi. Quelli freschi, più sicuri (per il 60%). E per ben 1’86% è il rapporto diretto con il produttore o coltivatore a garantire la sicurezza dei prodotti alimentari. Anche al ristorante, gli italiani sono attenti alla qualità: il 93% del campione apprezza che nel menù ci siano prodotti di stagione e il 90% quelli tipici e Dop o a Km 0. Il 90% vorrebbe avere un mercato di agricoltori vicino casa per avere più possibilità di scelta e di acquisto, e l’83%, infatti, preferirebbe acquistare frutta e verdura direttamente dagli agricoltori.
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