Dopo trimestri e trimestri di risultati più che lusinghieri, sia sul mercato che in Borsa, Amazon, il nome che più di ogni altro è divenuto sinonimo di e-commerce a livello globale, ha annunciato di aver concluso le trattative necessarie ad acquisire la proprietà della catena della grande distribuzione statunitense Whole Foods, che controlla 431 punti vendita sul suolo americano e ha venduto nel 2016 beni alimentari per 15,7 miliardi di dollari.
Dopo i molteplici esperimenti nella vendita online di prodotti per la casa e agroalimentari intrapresi dal colosso di Jeff Bezos, che però si sono finora limitati a concept stores dal punto di vista fisico, l’acquisizione di Whole Foods è senza dubbio il passo più audace compiuto dalla multinazionale nel mondo della grande distribuzione statunitense, un mercato che vale dai 700 agli 800 miliardi di Dollari l’anno. Inoltre, con l’acquisizione Amazon si pone più direttamente in competizione con Walmart, le cui performance in tema di vendite online lasciano al momento ancora a desiderare. Whole Foods rappresentava contemporaneamente una buona “preda” e un facile bersaglio per Amazon: le potenzialità della catena sono e rimangono infatti indiscusse, ma dal punto di vista aziendale la società ha dovuto fare i conti con una leva in crescita per quanto riguarda il rapporto tra debiti e asset, e solamente il mese scorso ha sostituito l’ad, il cfo e ben cinque membri del suo consiglio di amministrazione. Inoltre, la catena ha costruito gran parte del proprio successo con vendita di prodotti biologici e a filiera corta, quindi con margini più ampi rispetto alle controparti industriali, e in questo, forse, risiede anche il sostanzioso premium che Amazon ha deciso di pagare agli azionisti di Whole Foods, ovvero il 27% in più rispetto alla quotazione del titolo di ieri. Una scelta premiata dal mercato, dato che il titolo del titano globale dell’ecommerce è salito di più del 3% a valle dell’annuncio ufficiale dell’acquisizione. Adesso, la multinazionale di Bezos dispone di punti vendita fisici a portata della stragrande maggioranza dei cittadini americani, e, in prospettiva, potrebbe anche decidere di applicare le soluzioni tecnologiche adottate nei suoi concept stores per aumentare ulteriormente la produttività e l’efficienza della rete distributiva di Whole Foods, anche se per adesso Amazon si è subito affrettata a precisare che non sono previste riduzioni di organico nei confronti degli oltre 86.000 dipendenti della catena.
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