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Ricette stile MasterChef? Troppo ricercate e complicate: 7 italiani su 10 preferiscono tornare alle ricette tradizionali italiane, quelle della nonna. Semplici, genuine e confortanti fanno riscoprire la convivialità. Così Story Cooking-Casa Coricelli

Sette su dieci italiani preferiscono ritornare ai piatti della tradizione, quelli della nonna. Specialità territoriali come la polenta con fagioli o la frittata di maccheroni, ma anche la Ribollita, gli strangozzi con i funghi e la zuppa di cavolo, simboli della Dieta Mediterranea nel mondo, vengono preferite alle ricette in versione “nouvelle cuisine”. Addio quindi al frullato di patate con polpo brasato e arrivederci alla crema di lattuga con quaglie e gambero: gli italiani dicono basta alle ricette stile MasterChef e ai piatti con ingredienti considerati troppo ricercati e dalla lunga preparazione. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio Story Cooking di Casa Coricelli, condotto su 2.500 italiani tra uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni, attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate, per capire le tendenze alimentari degli italiani.

Il motivo per cui le ricette tradizionali sono così amate risiede nell’“effetto Madeleine”: esse infatti danno la possibilità di rivivere nel tempo le ricette di famiglia (65%), permettendo di ricordare un momento della propria infanzia particolarmente piacevole, quando la preparazione di una ricetta era legata alla presenza di un familiare che ne tramandava i segreti (59%). Il risultato? Unire tutta la famiglia attraverso piatti che creino un legame affettivo o un ricordo intenso (48%). Perché, invece, le ricette super elaborate hanno stancato? Il motivo principale risiede nel fatto che sono piatti con ingredienti costosi e difficilmente reperibili (78%), ma allo stesso tempo necessitano di capacità in cucina che non tutti hanno (72%) nel creare abbinamenti di gusto talmente innovativi che non sempre incontrano i gusti più tradizionali della famiglia (61%).

Secondo Elisabetta Moro, antropologa culturale e docente ordinario dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, “i cibi della tradizione, abbandonati negli anni precedenti troppo velocemente a causa di cambiamenti di costume, tornano prepotentemente in voga. Si tratta di alimenti completi, molto buoni e anche molto sani. È importante non dimenticare la storia del nostro Paese, perché la tradizione gastronomica è fatta da capolavori. Gli italiani amano questi piatti perché sono da sempre simbolo di genuinità e preferiscono puntare su ricette collaudate che danno loro sicurezza. Anche se con il tempo sono cambiati i modi di abbinare gli ingredienti e di cucinarli, la base di partenza di queste ricette rimane quella di una volta. Il cambiamento dipende anche da metropoli a metropoli: nelle città del Nord c’è più innovazione, mentre in quelle del Sud si tende di più a conservare le ricette originali; al Nord si tende ad un esotismo gastronomico, mentre al Sud c’è una resistenza culturale più tenace”.

Ciò che colpisce è il fatto che a scegliere di tornare alla tradizione in cucina siano maggiormente le donne in carriera (52%) e gli uomini impegnati in lavori da ufficio (41%), quasi come se la manualità in cucina permettesse loro di esprimere creatività, riappropriandosi dei sapori con i quali sono cresciuti (65%). Inoltre, se 7 italiani su 10 (73%) sono legati alle ricette di una volta, a dimostrarsi maggiormente legati ai piatti della nonna sono le donne, che amano dedicarsi di più alla cucina (51%) con una preferenza nelle rappresentanti del gentil sesso del centro (46%) e sud Italia (31%). Ma quali sono le ricette più gettonate? Principalmente quei piatti gustosi che generano anche convivialità: il 38% afferma che la preparazione di questi piatti richiama due o più componenti della famiglia, oppure diventano un piacevole modo di trascorrere del tempo libero insieme al partner (21%) o con gli amici (16%). Per la maggior parte ci si concentra nella preparazione di primi (59%), considerati i più completi e sostanziosi, seguiti dai secondi di carne o di pesce (48%), oppure dei dolci tradizionali, magari rivisitati per renderli più leggeri, utilizzando dell’olio al posto del burro (27%). Insomma, non passano mai di moda le ricette a base di pasta (76%), come pasta e fagioli oppure gli strangozzi ai funghi o i passatelli, a seguire minestre e passati (68%), le zuppe (64%) a base di verdure, cereali o legumi, come la Ribollita o la zuppa con cicerchie, oppure le ricette di pesce (53%), come il pesce spada alla Ghiotta, le sarde a Beccaficu o il Caciucco.

E a cavalcare la tendenza delle ricette tradizionali sono sia i protagonisti dello star system internazionale, come Danny De Vito, Cameron Diaz o Lady Gaga, che spesso condividono sui social network i loro approcci alla cucina italiana, che alcuni rinomati chef sparsi in tutto il mondo: da Giorgio Locatelli, stella Michelin dal 2002 (il cui ristorante a Londra è frequentato da Robbie Williams, Madonna, Beckham e Johnny Depp), a Paolo De Maria, che a Seoul con la sua Fine Trattoria è diventato un punto di riferimento della cucina tipica italiana nella capitale coreana. Molte anche le celebrities a stelle e strisce, soprattutto di origine italiana, che sono diventate ambasciatrici della cucina della nonna: prima fra tutte Lidia Bastianich, chef italo-americana che è riuscita a costruire un vero e proprio impero a New York incentrato sulle ricette della tradizione del Belpaese, tra cui quattro ristoranti, una casa di produzione, libri e salse sul tema.

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