Un’estate al mare, cantava Giuni Russo nell’agosto del 1982. Ma, a guardar bene, quegli anni sono davvero lontani, anche se ci sono tutte le premesse per una ripresa. 21 milioni di italiani (il 33,8% della popolazione) faranno una vacanza tra luglio e settembre, un numero in crescita rispetto al 32,3% del 2016. In crescita anche la durata media (8 giorni sui 7,8 giorni del 2016), ma alloggio e ristorazione si confermano servizi fondamentali, con una quota di oltre il 50% sul totale della spesa turistica: proprio il peso della ristorazione assume un ruolo crescente, che toccherà il 20% del valore complessivo del turismo, essendo un servizio utilizzato da tutti i turisti a prescindere dall’alloggio prescelto. Emerge dagli ultimi dati dell’Ufficio Studi Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che conferma quindi come il turismo enogastronomico sia sempre più rilevante.
Certo, il fatto che il 66,2% degli italiani non farà vacanze estive tra luglio e settembre evidenzia come il comparto turistico nazionale viva ancora qualche difficoltà, lasciando intravedere ampi margini di miglioramento. Un miglioramento già in atto, visto che nel complesso i viaggi estivi per vacanza, con destinazione l’Italia e l’estero, saranno circa 28 milioni, con un incremento del 4,9% rispetto al 2016. Aggregando poi i dati degli ultimi tre anni si registra una crescita del 22%, con un valore assoluto di 5 milioni di viaggi. Tenendo conto che il 49% del turismo (dato 2016 della “World Food Travel Association”, https://goo.gl/msUcDs) è composto da “food travelers”, la ricaduta su ristoranti, tour enogastronomici, festival del cibo, fattorie e cantine, sarà certamente positiva.
“Italiani e stranieri spendono per l’enogastronomia un terzo del budget per la vacanza in Italia - ha sottolineato di recente Francesco Palumbo, dg Ministero dei Beni Culturali, delle Attivita Culturali e del Turismo, https://goo.gl/zJeo4A - un giro di affari che conta per un terzo del fatturato turistico complessivo e che fa del turismo wine & food uno dei comparti più significativi del Pil italiano, con 13 milioni di presenze, di cui il 57% straniere, e con un tasso di crescita negli ultimi 5 anni di oltre il 20%. Due stranieri su 3 menzionano cibo e vino tra le principali motivazioni di viaggio, ma anche per il 30% degli italiani il successo di un viaggio e legato alla degustazione di prodotti tipici locali.” I dati presentati dalla Fipe, quindi, segnano un ulteriore piccolo, ma significativo, passo in avanti verso una favorevole inversione di tendenza, che fa ben sperare per il complesso del “sistema Paese”.
“Il valore complessivo del turismo degli italiani crescerà del 7% rispetto al 2016 arrivando a 27 miliardi di euro - ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe - con la ristorazione che varrà oltre 5,6 miliardi di euro: un dato che ci fa ben sperare sulle prospettive di occupazione. Senza dimenticare il milione e più di lavoratori che verranno impiegati nel comparto. I dati sulle presenze per questa estate sono insomma incoraggianti. La percentuale di italiani che si concederà una vacanza da qui a settembre crescerà dell’1,5% sul 2016, a testimonianza del fatto che il comparto sta lentamente riprendendosi”.
Per quanto riguarda la durata media delle vacanze, si registra una leggera crescita rispetto al 2016: 8 giorni rispetto ai precedenti 7,8. Il dato, tuttavia, è inferiore a quello registrato nel 2014 (8,6 giorni) e nel 2015 (8,5 giorni). Complessivamente tra luglio e settembre le presenze saranno 222.814, in crescita sulle 207.631 registrate nel 2016 (+7,3%). Guardando alla distribuzione per mese, invece, emerge come nella più classica delle estati italiane agosto registrerà il primato, con oltre 106 milioni di presenze (47,6% del totale stagione), seguito da luglio (79 milioni) e settembre (38 milioni).
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