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Good news per gli amanti del piccante e per l’agricoltura italiana: è nato “Sabino”, il primo peperoncino da cui può partire una filiera interamente nazionale. Da ieri al 27 agosto, mille piante diverse del mondo si potranno acquistare a Rieti

Non Solo Vino
Good news per gli amanti del piccante e per l’agricoltura italiana

Buone notizie per gli amanti italiani del piccante … e per l’agricoltura italiana: è nato un nuovo ecotipo di peperoncino, profumato, saporito dalla buccia sottile e dalla polpa spessa. Si chiama “Sabino”, così denominato in onore della sua terra di nascita laziale, ed è stato studiato proprio per soddisfare la richiesta italiana di piccante. Questo ecotipo è il frutto di un incrocio italo-brasiliano, messo appunto dal Centro Appenninico del Terminillo Carlo Jucci dell’Università degli Studi di Perugia, dal cui seme è stata ottenuta una pianta riconoscibile e sempre uguale; resistente al freddo, ha un ciclo vegetativo concentrato nella stagione più ottimale della zona di Rieti.
Il progetto del Sabino è partito per la prima edizione di Rieti Cuore Piccante, e quest’anno, sei anni dopo, sarà finalmente possibile acquistarne un migliaio di piante, in edizione limitata, proprio nell’evento (che mette in scena anche tantissime tipologie di tutto il mondo, ndr), da ieri al 27 agosto. Le possibilità che può offrire all’economia reatina un peperoncino prodotto da una filiera interamente nazionale, è fra i motivi principali che stanno alla base dell’iniziativa.
“Non solo incoraggia la produzione agricola - ha commentato Stefano Colantoni, presidente dell’Associazione Peperoncino a Rieti - ma per le sue qualità organolettiche, si presta egregiamente ad essere consumato fresco o essiccato
; oppure per essere utilizzato in tutti quei processi di trasformazione alimentare che sono già eccellenza della zona”.

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