“Chi si somiglia si piglia” dice il detto: e se invece fosse che ci si assomiglia dopo che ci si è “presi”? Una ricerca dell’Università di Breslavia, in Polonia, pubblicata sulla rivista Appetite, svelerebbe come il gusto cambia col matrimonio, avvicinandosi a quello del partner. Per lo studio sono state testate le preferenze di vari sapori e odori in coppie sposate da un periodo che andava da tre mesi a 45 anni. Il test, effettuato su cento donne e cento uomini, consisteva nel respirare per 5 secondi odore di lavanda, cioccolato bianco, caffè, cannella, carne affumicata, limone e miele; poi di assaggiare sapori dolci, acidi, salati e amari. I soggetti hanno dovuto valutare ogni odore e sapore sulla base di un’apposita scala: ne è risultato che le preferenze erano tanto più simili quanto era più lungo il matrimonio. La durata del matrimonio aveva un peso del 9% nella differenza nell’apprezzamento dei sapori e del 6% per quanto riguarda le preferenze in fatto di odori.
“Dal momento che i partner condividono una famiglia (compresa una cucina e un frigorifero) e una notevole percentuale di pasti, è più probabile che mangino tipi simili di cibo - scrivono gli studiosi - anche se il ruolo della genetica nelle preferenze alimentari è ben documentato, l’ambiente e le abitudini condivise, e quindi l’esposizione a stessi stimoli olfattivi e gustativi, potrebbero contribuire a formare preferenze simili in entrambi i partner”.
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