È tempo dell’“olio novo” dell’annata 2017, scarsa seppur meno del previsto, ma molto buona. Nei territori più vocati alla sua produzione, dalla Toscana all’Umbria, dalla Liguria alla Puglia, dal Trentino al Lago di Garda, dalle Marche fino alla Sicilia, la raccolta è iniziata in anticipo per cause ormai note e comuni anche alle altre colture agricole - gelate primaverili e siccità estiva - ma anche per preservare la qualità, ottima, delle olive, già mature perché la siccità ha accelerato il processo, sanissime, perché non vi sono stati attacchi parassitari, come la temuta mosca olearia, e con acidità molto basse, caratteristica organolettica fondamentale nel determinarla.
Un Olio Day 2017, per assaggiare in anteprima l’olio appena franto, tra i migliori Evoo made in Italy, è di scena il 5 novembre a Dievole nel cuore della Dop Chianti Classico in Toscana, per una buona causa: si inizia con una passeggiata nell’oliveto, tra i riflessi e il bagliore argentato degli alberi che hanno da poco rilasciato il loro pregiato oro liquido. Quindi, una degustazione tecnica della nuova linea di Olio di Dievole 2017, per imparare a riconoscere i sapori dei vari cultivar e come utilizzarli in cucina; poi, l’esperienza continua spostandosi nell’elegante e da poco ristrutturato Ristorante Novecento, dove la cucina di Dievole per questa occasione darà il benvenuto a due chef d’eccezione, Simone Cipriani del ristorante Essenziale di Firenze, e Alberto Sparacino del Cum Quibus di San Gimignano, che, con Massimiliano Volonterio e Monika Filipinska, executive e pastry chef di Dievole, prepareranno i loro piatti con l’olio nuovo, accompagnati dai vini della Tenuta di proprietà dell’imprenditore argentino Alejandro Bulgheroni. Infine, l’intero ricavato sarà destinato a Dynamo Camp, il primo camp di Terapia Ricreativa in Italia, appositamente strutturato per ospitare gratuitamente per periodi di vacanza e svago bambini e ragazzi malati, in terapia o nel periodo di post ospedalizzazione (www.dievole.it).
Ed è un olio Dop di altissimo livello, come “non se ne assaggiava da quasi dieci anni” quello che viene celebrato anche a Cartoceto, antico borgo della Valle del Metauro (Pesaro-Urbino), che da 41 anni dedica al suo “oro verde” il “Cartoceto Dop, il Festival-Mostra Mercato dell’Olio e dell’Oliva” (4-12 novembre; www.prolococartoceto.it) dedicato all’unica Denominazione olearia delle Marche, con percorsi tra enogastronomia nelle osterie diffuse tra bruschette e vini del territorio, nella natura per vedere gli oliveti, incontrare i produttori, acquistare l’olio nuovo e le olive, ma anche cultura e spettacolo per rimarcare il forte legame che ha con un territorio ricco di storia e di attrattive artistiche. Un’eccellenza made in Italy - il prezzo viaggia tra i 18 e i 25 euro per un prodotto contraddistinto dalle tre cultivar raggiola, leccino e frantoio - che quest’anno, anche a causa delle alte temperature che non hanno permesso alla mosca olearia di intaccare le olive lasciando quindi l’albero privo di trattamenti chimici, regala profumi inebrianti, note piccanti e delicatamente amare e una acidità bassissima come da migliore tradizione.
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