L’onda vegan investe il 2018. Come preannunciato da “The Drinks Business” (che aveva stilato una top 10 dei trend enogastronomici del nuovo anno, mettendo in cima proprio le diete a base di vegetali), la Gdo inglese, come quella italiana, sta accogliendo il graduale cambiamento di stile di vita della società del nuovo millennio: yoga, meditazione, sport e alimentazione sana sono le colonne portanti di questa rivoluzione gentile, che riguarda ovviamente anche la dieta vegetariana e vegana (www.thedrinksbusiness.com).
E quando i numeri iniziano a crescere, il mercato non si fa cogliere impreparato. In Italia, secondo il Rapporto Coop 2017, i vegetariani e vegani sono ormai 2 milioni (un numero che per l’Eurispes è triplicato negli ultimi due anni, toccando il 6-8% della popolazione) mentre in Gran Bretagna sono 542.000, secondo The Vegan Society. Cifre che hanno convinto i supermercati ad implementare l’offerta di prodotti alternativi, per assecondare le esigenze di questa fetta di clientela che è trasversale: i “prodotti veg” vengono, infatti, acquistati sia da chi aderisce a questa filosofia, ma anche da chi, in senso lato, vuole mangiare sano.
Secondo dati Nielsen il 40% delle famiglie italiane consuma prodotti vegani/vegetariani, per un giro di affari che nella sola Gdo ha toccato i 357 milioni di euro nel 2016 (+18% sul 2015). Anche in Inghilterra la grande distribuzione si muove, soprattutto di fronte a campagne di successo come “Vegenuary”, che incoraggia le persone (compresi ristoranti e bar) a rinunciare a carne, pesce, uova e latticini nel loro menu per un mese: Tesco’s ha aumentato l’offerta di pasti-pronti vegani in tutti i suoi 600 punti vendita, mentre la Co-op ha puntato sui vini.
Per il “The Guardian” (www.theguardian.com), entro il 2018, l’enoteca della catena delle cooperative inglesi, vedrà infatti incrementata di ben 100 etichette vegan il suo reparto vino. Otto già a partire da gennaio. Etichette create con gli stessi vignaioli, che hanno acconsentito a sostituire i prodotti di origine animale (come albumina, caseina e colla di pesce) con quelli di origine vegetale (come legumi, patate, carbone e argilla) per filtrare i loro vini. Anche il maggior distributore inglese di vino, Majestic, ha colto il trend, inserendo “vegetariano” e “vegano” fra i filtri applicabili nella ricerca sul suo sito.
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