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La Margherita della discordia. La pizza di Carlo Cracco nel vortice dell’ironia e delle critiche, dal prezzo all’aspetto agli ingredienti, tutti contro lo chef veneto, spesso e volentieri senza la controprova dell’assaggio. L’affondo de Le Cesarine

Non Solo Vino
La Margherita della discordia: la pizza di Carlo Cracco

Non si placano le polemiche scatenate dalla pizza Margherita di Carlo Cracco, lo chef diventato famoso con Masterchef ed Hell’s Kitchen che, dopo aver aperto il “Cracco” in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, è finito spesso nel mirino dell’ironia dei social e della critica preventiva. Pomo della discordia, la sua pizza Margherita, che almeno a giudicare dalle foto ha ben poco da spartire con quei capolavori estetici dei grandi pizzaioli napoletani, non a casa tutelati dall’Unesco. Dall’impasto al condimento, passando per il prezzo, 16 euro, considerato spropositato rispetto al costo degli ingredienti, complice un aspetto tutt’altro che invitante, dall’ironia c’è chi è arrivato all’indignazione. Spesso, però, per non dire sempre, senza avere alcun tipo di controprova, ossia, in soldoni, senza aver mai messo piede nel locale di Cracco.

L’ultimo attacco? Dalle Cesarine
, le 400 cuoche domestiche, che negli ultimi 14 anni hanno fatto gustare e sognare il palato di tanti turisti internazionali e di molti connazionali con il ragù come lo faceva la nonna o il vero ossobuco della tradizione, si schierano compatte nel difendere tradizione e ricetta originale della pizza ma, soprattutto, la sua“popolarità”.
“Le Cesarine salvaguardano le tradizioni cucinarie che caratterizzano la cucina italiana, fatta di ricette vere e originali, lontane dalle interpretazioni spesso azzardate che vengono proposte - spiega Davide Maggi, ad di Le Cesarine - secondo la filosofia cesarinica, apprezzata soprattutto da quel turismo enogastronomico sempre più attento e amante dell’autentica cucina italiana, la proposta di Cracco è un prodotto ottimo…. ma la pizza è un’altra cosa”.

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