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NON SOLO VINO

In vista delle feste attenzione agli zuccheri anche se per molti italiani è Natale tutto l’anno

L’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano ha valutato le abitudini alimentari di 5.400 adulti: il gelato è il dolce preferito
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In vista delle feste attenzione agli zuccheri, anche se per molti è Natale tutto l’anno

Quando le feste di Natale sono in arrivo è facile abbondare con il cibo, dolci in primis. In questo particolare periodo dell’anno il consumo di alimenti, in generale, fa segnare un +30%. Ma non è solo una questione temporale perché per molti italiani Natale è tutto l’anno, dato l’eccessivo consumo di zuccheri semplici rispetto a ciò che l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda. La questione è stata approfondita dagli esperti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano che hanno valutato le abitudini alimentari di 5.400 adulti italiani (58% femmine, 42% maschi) e, in particolare, il consumo di dolciumi. Dallo studio emerge che l’energia introdotta quotidianamente derivata da zuccheri semplici (tra quelli naturalmente presenti negli alimenti e quelli aggiunti in preparazioni e bevande) corrisponde a circa il 20%. Si tratta di un risultato in lieve aumento rispetto alle indagini dell’Osservatorio del 2012 e 2016 e di una percentuale considerevole rispetto alla quantità di riferimento indicata dai Larn (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) che raccomanda una quota inferiore al 15% dell’energia quotidiana proveniente da zuccheri semplici.
Nel campione dell’Osservatorio, la preferenza per i dolci non differisce tra maschi e femmine: il 57% degli intervistati consuma merendine, brioches e croissant (il 10% del campione li consuma quasi tutti i giorni). I dolci al cucchiaio sono tra i più richiesti, il 77% degli intervistati consuma infatti tiramisù, budini, ma anche torte farcite con crema, panna e cioccolato. Il gelato è il dolce preferito (basti pensare che solo il 13% del campione non lo consuma), mentre il cioccolato è per frequenza il dolce più consumato: il 7% degli intervistati lo mangia tutti i giorni, il 16% da 2 a 4 volte a settimana; il 15%, invece, lo consuma una volta a settimana. Il 22% del campione preso in esame non mangia mai cioccolato, la metà degli intervistati non consuma mai caramelle e solo il 17% non mangia biscotti.
Diversi studi internazionali dimostrano che l’innalzamento della glicemia (cioè dello zucchero nel sangue) che generalmente avviene dopo i pasti è collegato a un miglioramento delle prestazioni mentali nelle ore successive. Questi fenomeni si spiegano con l’aumento dei neurotrasmettitori collegati alla memoria, all’apprendimento e all’umore. Al contrario, bassi livelli glicemici sono collegati a un maggior senso di sonnolenza, spossatezza e mancanza di concentrazione. “È importante non rimanere senza zuccheri nel sangue ma, allo stesso tempo, è importante anche non eccedere con le quantità - spiega la dott.ssa Michela Barichella del Comitato scientifico dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano e Presidente di Brain and Malnutrition - in particolare con gli zuccheri semplici e soprattutto quelli aggiunti in bevande e preparazioni. Questa raccomandazione è fondamentale per non arrivare alla situazione opposta, cioè l’iperglicemia, una condizione che può diminuire la capacità di attenzione e memorizzazione, oltre che aumentare il rischio di gravi malattie cardiovascolari e diabete”.
Ma cosa va evitato? Il consiglio rimane sempre quello di non esagerare. Non è certo un dessert ogni tanto o il cucchiaino di zucchero nel caffè che deve essere eliminato, bensì l’eccessivo consumo di zucchero quotidiano protratto per tutto l’anno, in particolare di zuccheri aggiunti (liberi) non solo nelle bevande e preparazioni industriali, ma anche nella gastronomia domestica di tutti i giorni. Infatti, l’energia derivata dagli zuccheri aggiunti, secondo l’Oms, non dovrebbe superare il 10% dell’energia quotidiana, auspicando un’ulteriore riduzione al 5%. In una dieta media di 2000 kcal giornaliere, lo zucchero libero introdotto non dovrebbe oltrepassare i 10 cucchiaini (50 grammi per 200 kcal) al giorno, auspicabili la metà. Importante, per regolarsi, è leggere i valori nutrizionali specificati nelle etichette dei prodotti alimentari dove sono indicati sia i carboidrati, sia gli zuccheri. Il valore degli zuccheri liberi (cioè quelli aggiunti al preparato) è quello su cui va posta maggiore attenzione.

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