Nel 2018 la produzione delle industrie alimentari italiane è aumentata dell’1,1% rispetto all’anno precedente, a quota 140 miliardi di euro, e l’export del 3%, a 32,9 miliardi di euro. E un assenza di forti turbative internazionali, l’export nell’anno in corso dovrebbe confermare sostanzialmente il trend 2018, per posizionarsi di nuovo su un passo attorno al +3%. Dati di Federalimentare, oggi, al centro della presentazione di Cibus Connect, evento firmato da Fiere di Parma, di scena il 10 e l’11 aprile 2019. Un evento che guarda sempre più all’internazionalizzazione, anche grazie alla sinergia con Vinitaly (di scena, a Verona, dal 7 al 10 aprile), la cui concomitanza favorirà l’afflusso di operatori alle due fiere leader del food & beverage made in Italy ed alla collaborazione con l’Ice. Attesi a Parma 10.000 visitatori professionali, di cui il 30% provenienti dall’estero. Molti i top buyer attesi da Stati Uniti, Asia ed Europa, e anche da quei mercati emergenti che, sottolineano ancora i dati di Federalimentare, hanno registrato crescite a doppia cifra nel 2018 per il made in Italy agroalimentare, come Egitto (+48,8%), Ucraina (+43,6%), Lettonia (+31,3%), Nigeria (+22,6%), Filippine (+24,5%), Bulgaria (+31,1%), Nuova Zelanda (+22,0%) e Vietnam (+19,0%).
Tanti i temi al centro del dibattito, che saranno sviscerati nelle quattro plenarie delle due giornate di Cibus Connect: la prima in cui verrà presentato lo studio di Ismea sui fattori critici di successo delle aziende agroalimentari del Mezzogiorno; la seconda sulle sinergie tra aziende alimentari e catene di distribuzione co-organizzato con la società di consulenza PricewaterhouseCoopers PwC, con la testimonianza di retailer internazionali ed italiani; la terza (nella seconda giornata) con la presentazione di case history dal mondo retail e dell’industria incentrando la propria analisi sui prodotti premium brand e premium store brand con speech di retailer esteri; la quarta con un workshop sui casi di successo di paring food & wine sugli scaffali dei retailer internazionali organizzato da Expertise on Field in collaborazione con Deloitte.
“Il nostro obiettivo, come industria alimentare - ha detto Ivano Vacondio, presidente Federalimentare - è quello di promuovere sempre di più il modello italiano, con le sue ricchissime proposte enogastronomiche, sui mercati. Cibus Connect rappresenta perciò una vetrina fondamentale per dare continuità a un appuntamento che da molti anni ormai è diventato imprescindibile, ma soprattutto per dare massima visibilità alle nostre eccellenze alimentari. Un’esigenza questa ancora più urgente adesso che la stagnazione dei consumi interni ci impone di aprirci sempre di più verso i mercati esteri in generale e verso quelli emergenti in particolare - ha detto ancora Vacondio - è sul fronte dell’export, infatti, che siamo cresciuti nell’ultimo decennio dell’81% ed è in questo campo che nei prossimi due anni ci aspettano nuove sfide: quella di raggiungere, come industria alimentare, un’incidenza del fatturato export sul fatturato totale finalmente uguale o superiore al 25% e quella di spingere in un biennio la quota di export agroalimentare complessivo, di cui l’industria copre oltre l’81%, alla quota ambita di 50 miliardi. È indispensabile comunicare tutto questo, e Cibus Connect rappresenta per noi il veicolo migliore perché mostra ciò che facciamo: prodotti eccellenti, sicuri e di qualità”.
“Il comparto agroalimentare si è confermato anche nel 2018 quale settore trainante dell’economia italiana - ha sottolineato Roberto Luongo, dg Ice - con un valore complessivo pari a 133 miliardi di euro ed esportazioni per circa 41 miliardi di euro. Obiettivo della collaborazione tra ICE e Fiere di Parma in occasione di Cibus Connect 2019, è quello di consolidare la rete dei rapporti tra espositori e top buyer internazionali, offrendo loro servizi ed eventi mirati ad un aggiornamento continuo sulla produzione agroalimentare italiana di qualità, favorendo così i contatti tra le aziende produttrici nazionali e i canali distributivi esteri”.
“Cibus è ormai la piattaforma di riferimento e permanente attraverso la quale da distribuzione internazionale - ha aggiunto Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma - conosce, incontra e seleziona i propri fornitori di Authentic Italian Food & Beverage. Grazie a Cibus ogni anno migliaia di imprese sono in grado di rinnovare e presentare la propria offerta stupendo il mondo per la nostra creatività e qualità. Il comparto sta vivendo un momento straordinario per il crescente appeal dei nostri prodotti ma anche per le prospettive di lungo termine di una offerta, quella del Food Made in Italy, perfettamente contemporanea e sincrona alla domanda internazionale di prodotti di qualità spesso legati al territorio o comunque a competenze e qualità distintive”.
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