Coltivare la terra in modo responsabile e custodire i doni che essa offre per garantire a tutti un futuro sostenibile, attraverso tavole rotonde, conversazioni, eventi teatrali, scambi e contaminazioni in cucina, che favoriscono lo scambio e la conoscenza reciproca: è “Coltivare e Custodire”, appuntamento ideato dalla griffe del Barolo Ceretto e dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che per la sua seconda edizione è declinato tutto al femminile. Protagoniste, il 31 maggio e 1 giugno, le Donne in agricoltura, di ogni età e provenienza, dedite alla produzione di cibo sostenibile: dalla coltivazione alla trasformazione, dalla creazione alla divulgazione, dai campi fino alla tavola, racconti, incontri, conversazioni, eventi teatrali, scambi e contaminazioni in cucina per due giorni dedicati ad esplorare i valori della terra in due luoghi d’eccezione, come Pollenzo e la Tenuta Monsordo Bernardina, ad Alba.
Ma “Coltivare e Custodire” è anche un riconoscimento, a livello internazionale, in difesa dell’ambiente, dell’ecologia e dell’agricoltura sostenibile. Questi i valori fondativi della manifestazione che per due giorni vedrà studenti, cuoche, coltivatrici, vignaiole, produttrici giornaliste alternarsi e confrontarsi esplorando il tema 2019 portando la propria esperienza e il proprio agire come testimonianza di un modo concreto di lavorare la terra, rispettandola e diffondendo una diversa cultura dell’attività agricola, culinaria, gastronomica. “Continuiamo con entusiasmo questo percorso con l’Università di Scienze Gastronomiche con cui condividiamo un genuino amore e rispetto per la terra che passa dalla cura del paesaggio, alla pratica di un’agricoltura sostenibile, al rispetto della tradizione e all’impegno a consegnare una terra sana al futuro”, spiega Roberta Ceretto, terza generazione alla guida dell’azienda insieme ai cugini Alessandro, Elisa, e al fratello Federico. “Produrre vini capaci di raccontare il nostro territorio ci ha portati a desiderare di riunire ogni anno in questi luoghi quanti condividono questa visione per raccontare le proprie esperienze e stimolare ovunque altre azioni virtuose di agricoltura possibile e sostenibile”.
“Coltivare e Custodire è ormai diventato un appuntamento fondamentale per tutta la comunità pollentina”, aggiunge Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. “Un evento che testimonia come dall’incontro con attori virtuosi del territorio possano nascere sinergie vincenti, dimostrando ancora una volta la potenza dell’enogastronomia, che unisce e crea ponti. Il tema di quest’anno poi è di una straordinaria importanza poiché le donne in agricoltura, da sempre custodi silenziose di saperi gastronomici, hanno un ruolo chiave per il futuro del cibo e del pianeta tutto. È giunto il momento di parlarne e di dare loro voce”.
Focus - Il programma di “Coltivare e Custodire”
“Coltivare e Custodire” inizia il 31 maggio a Pollenzo con il conferimento della laurea honoris causa a Vilda R. Figueroa Frade, impegnata da decenni assieme al marito, José A. Lama Martínez, nel Progetto di conservazione degli alimenti, dei condimenti e delle erbe medicinali, incentrato sulla diffusione di una corretta cultura alimentare a Cuba, sottolineando l’importanza della conservazione degli alimenti, della sicurezza e della sovranità alimentare. Si prosegue l’1 giugno, sempre a Pollenzo, con la Tavola rotonda “Dai campi e dalle cucine: donne, quante storie!”, con Maria Canabal, Roberta Ceretto, Vilda R. Figueroa Frade, Bela Gil, Elide Mollo. Quindi spazio al Pranzo a 8 mani: 4 donne, 4 piatti, 4 nazioni in collaborazione con la Brigata delle Tavole Accademiche, ai fornelli Bela Gil (Brasile), Amy Lim (Hong Kong), Elide Mollo (Italia) e Laura Rosano (Uruguay). Il pomeriggio i lavori si spostano alla Tenuta Monsordo Bernardina, dove si alterneranno racconti ed esperienze di pratiche etiche e sostenibili in agricoltura, da “4 Conversazioni, Storie di cibo e di donne”, con 4 giornaliste (Simona De Ciero, Martina Liverani, Elisabetta Pagani e Sara Porro) affiancate da 4 studentesse dell’UNISG conversano con 4 donne piemontesi (Raffaella Firpo, della Cascina Piola, Renza Veglio, cuoca de La Terrazza da Renza, Arianna Marengo, Pascoli di Amaltea, Mariacristina Oddero, Oddero Poderi e Cantine) impegnate nelle buone pratiche dell’agricoltura e dell’enogastronomia, all’incontro “Le buone pratiche - Coltivare e Custodire 2019”, con Laura Rosano (Uruguay), Agitu Ideo Gudeta (Etiope, che vive in Alto Adige) e il team composto da Lisa Fellman, Laura Wutrich e Giulia Crijnen (Olandesi, ex studentesse dell’Unisg), impegnate in progetti di salvaguardia, difesa dell’ambiente e valorizzazione sociale, insieme a Bruno Ceretto e Carlo Petrini. A chiudere i lavori, la presenza di Lella Costa, che leggerà “Il pranzo di Babette”, uno dei racconti più belli e famosi della scrittrice danese Karen Blixen.
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