È Coop Italia l’insegna di gdo migliore per i prodotti alimentari “private label”, davanti a Consilia e Conad, mentre i peggiori sono Carrefour e Lidl. A dirlo l’indagine del mensile dei consumatori “Il Salvagente”, che ha realizzato una classifica sulla qualità dei prodotti a marchio dei supermercati attraverso “una sintesi di quattro anni di test di laboratorio che tiene conto dei giudizi ottenuti nelle analisi di tutti i numeri finora pubblicati”. Nel mirino olio, pasta, passate di pomodoro, prodotti per la prima colazione fino alla carne, ai salumi, formaggi, dolci e altri cibi verificati con diversi esami. Un settore importante ed in crescita, quello dei “prodotti a marchio proprio”: secondo una ricerca Nomisma per l’Osservatorio Marca 2019, per il 55% dei consumatori acquistare un prodotto a marchio significa soprattutto mettere nel carrello “convenienza a parità di qualità”, un cliente su tre che si dice convinto di poter contare su “prodotti di filiere tracciate, certificate e controllate” e il 32% di chi si affida a questi prodotti lo fa perché gli riconosce garanzie di salubrità e perfino attenzione per l’ambiente. Con una scelta, dunque, adottata non solo per motivi economici. Tanto che tra i prodotti a marchio prediletti, carne e salumi sono la prima scelta per il 34% degli intervistati; latte, yogurt, formaggi e uova per il 30%; prodotti confezionati seguono con il 28%. “A trainare le vendite, non c’è dubbio, è soprattutto l’alimentare, molto più di quanto faccia il mercato delle private per i detersivi i prodotti per l’igiene per la casa o per la cura della persona. E questo nonostante in alcuni casi i prezzi del no food siano decisamente più alti e l’appeal della convenienza delle marche del supermercato potrebbe apparire molto più efficace”, spiega “Il Salvagente”.
“Dietro il successo dei prodotti a marchio Coop - commenta a WineNews Coop Italia - c’è un intenso lavoro di back office. Il motore dell’operazione risiede nella Direzione Qualità Coop Italia, dove lavorano 43 persone, che dispone di un laboratorio interno presso la propria sede di Casalecchio di Reno a Bologna. È un laboratorio che nel tempo si è evoluto e oggi è di ultimissima generazione in termini di strumenti e metodiche utilizzate in cui vengono eseguiti vari tipi di analisi volti anche a scoprire l’adulterazione possibile degli alimenti (in dotazione di Coop anche un gascromatografo). Per un investimento economico pari a 10 milioni di euro all’anno solo per il controllo qualità. Da qui passano anche stagisti universitari in uno scambio di formazione continuo a presidio della trasparenza. I dati 2018 relativi al prodotto a marchio Coop sono dati che continuano a essere positivi, e complessivamente la quota del nostro prodotto sul totale del fatturato tocca il 30% a volume con un fatturato di quasi 3 miliardi di euro, di cui circa il 40% proviene da filiere a completa tracciabilità, un unicum in Italia. Continua a dare ottimi risultati Vivi Verde, la linea bio di Coop, dove abbiamo esordito nel 1999, e oggi raccogliamo i risultati con una crescita nel 2018 di un +3,6%, e Fior Fiore, la linea dell’eccellenza gastronomica”.
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