Pericolo scampato: almeno per ora, la proposta dell’Estonia, convalidata dalla presidenza rumena della Ue, di tassare le bevande alcoliche prodotte in Europa non in base al volume, come previsto dalla direttiva attuale, ma al grado alcolico, è stata respinta dagli ultimi negoziati europei. Una proposta, la direttiva 92/83/CEE del Consiglio Europeo, osteggiata con forza da Italia, Spagna e Portogallo, perché avrebbe colpito in prima istanza il vino, aprendo ad una possibile stretta sulla tassazione che avrebbe messo a repentaglio la sua competitività sui mercati mondiali, mentre la Francia ha assunto una posizione più sfumata, creando un certo malcontento tra i viticoltori d’Oltralpe. Del resto, lo stesso Ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire (ed ex Ministro dell’Agricoltura, tra il 2009 ed il 2012), come ricorda il magazine “Vitisphere”, in una lettera del 18 luglio riconosceva come “questa proposta, che si inserisce nel contesto di una proposta contro l’alcolismo e la protezione della salute pubblica, potrebbe portare a penalizzare, in particolare, le esportazioni di vino francese”. Per ora, così, vige lo status quo, ma non è detto che il dossier estone non torni sulle scrivanie del Consiglio Europeo, per questo tra gli eurodeputati del Mediterraneo l’allerta è ancora alta.
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