La passione dei palati del mondo per il sapori d’Italia è più forte delle turbolenze politiche e finanziarie che agitano le economie del pianeta: la conferma è nei numeri dell’Istat, che certifica una crescita delle esportazioni dell’agroalimentare made in Italy del +5,5% nel primo semestre 2019 sul 2018, con un valore di 21,4 miliardi di euro tra beni agricoli e alimentari.
“A spingere la domanda estera del cibo made in Italy - sottolinea la Coldiretti - è il boom fatto registrare per le esportazioni in Usa, dove si rileva un aumento del 11%, nonostante il clima di incertezza legato ai dazi minacciati dal presidente Trump contro una serie di prodotti europei. Buoni risultati anche in Europa, con aumenti del 5% in Francia e del 2% in Germania, come in Gran Bretagna, nonostante la pressione della Brexit”.
Germania, Francia, Usa e Uk, nell’ordine, i principali partner dell’Italia agroalimentare, con il vino che resta il prodotto più esportato, con un valore di 3 miliardi nel semestre, in aumento del 3% sul 2018.
“Un trend che evidenzia - continua Coldiretti - la capacità del settore alimentare tricolore di intercettare la nuova domanda globale di alta qualità e tipicità che è tuttavia frenato dalla moltiplicazione delle imitazioni dei prodotti nazionali con il fenomeno del cosiddetto italian sounding che all’estero vale 100 miliardi di euro”.
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