L’agricoltura è uno dei fiori all’occhiello del Belpaese, ma quella che coinvolge l’uso di tecnologia è ancora più una prospettiva che la realtà. Il Digital Farming, infatti, secondo un sondaggio condotto dalla rivista L’Informatore Agrario, è abbracciato solo dal 59% degli agricoltori italiani, con la percentuale nazionale di chi non usa nessun tipo di tecnologia per la propria azienda agricola che sale dal 41% della media nazionale al 47% del Mezzogiorno. Lo stato dell’arte, osservato su un campione omogeneo di 10.000 persone che indaga sulle intenzioni di semina, è ancora lontano dagli obiettivi dell’“Agricoltura 4.0”, con solo 3 agricoltori su 10 che usano il personal computer o lo smartphone, mentre il trattore dotato di gps è privilegio di 2 intervistati su 10. I software gestionali e le centraline elettroniche, le attrezzature per eseguire trattamenti a rateo variabile, i sistemi di supporto decisionale (DSS) hanno infine diffusioni tra il 12 e il 7%. E se a oggi si rivelano bassi anche gli investimenti annuali in innovazione - per la maggior parte sotto 5.000 euro - il futuro riserva chiare aperture verso l’ambiente digital, con quasi un terzo del campione che dichiara di voler incrementare la spesa (il 47% al Sud) in primo luogo per risparmiare nella gestione di concimi, acqua e agrofarmaci, oltre che per migliorare le produzioni.
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