La conferma è arrivata solo pochi giorni fa, ma le minacce dei dazi a diversi prodotti europei, agroalimentari compresi, del presidente Usa Donald Trump pesano sul mercato già da diversi mesi: i dati di Fieragricola, manifestazione internazionale dedicata all’agricoltura in programma a Veronafiere dal 29 gennaio all’1 febbraio 2020, sui numeri di Clal.it, portale di riferimento del comparto lattiero caseario, fotografano esportazioni di formaggi italiani, nello scorso agosto, che hanno registrato una sensibile impennata verso gli States, forse proprio dovuta alla paura dell’arrivo dei dazi. Su 13.127 tonnellate che gli Usa hanno importato dall’Ue nel mese di agosto, infatti ben 4.300 sono rappresentate da formaggi made in Italy, cresciute dell’80% rispetto alle 2.388 tonnellate registrate nello stesso periodo dell’anno precedente.
Complessivamente, ad agosto gli Stati Uniti hanno incrementato le importazioni del 9,7%, focalizzando il proprio interesse verso le produzioni comunitarie (+16,5%) e, appunto, verso i grandi formaggi italiani che detengono una quota di mercato del 27%. Estendendo l’analisi al periodo gennaio-agosto 2019, le importazioni di formaggi da parte degli Stati Uniti sono cresciute del 2,7% in quantità e del 4% in valore (su base tendenziale), grazie a un prezzo unitario medio che è salito dell’1,3%, portandosi a 7,37 dollari al chilogrammo. Nei primi otto mesi dell’anno l’export italiano di formaggi è cresciuto del 25,1% rispetto allo stesso periodo del 2018, molto di più rispetto alla crescita europea (+4,6%). E se l’Ue rappresenta il 77% di tutto l’import di formaggi sul territorio americano, l’Italia da sola rappresenta un market share del 23%.
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