Per il Ponte d’Ognissanti è tempo di castagne, olio nuovo e di sapori d’autunno. Ma il clima natalizio, per i prodotti da portare in tavola, come da tradizione, parte con deciso anticipo nel calendario. E allora torna l’immancabile domanda che i golosi non si fanno mai mancare tra una chiacchierata davanti al caminetto acceso e una alla cassa di un supermercato: meglio il pandoro o il panettone? Un “derby” che divide gli estimatori del dolce veronese per eccellenza e quelli che preferiscono una squisitezza nata a Milano ma che ha fatto strada in tutto il mondo. Insomma, un po’ come scegliere tra Rivera o Mazzola, Beatles o Rolling Stones, Nadal o Federer: gli schieramenti sono netti. O forse, in questo caso, non proprio. Già perché il 70% degli intervistati, pur esprimendo una preferenza tra panettone e pandoro, in realtà finisce poi per mangiarli entrambi. D’altronde perché scegliere? I due dolci simbolo del Natale non mancano nel fine pasto dell’80% degli italiani: l’83% consuma abitualmente durante le feste il panettone, l’85% il pandoro. I risultati sono frutto di una ricerca di mercato realizzata da Bva Doxa (su 800 persone tra i 18 e i 64 anni) indagando sulle abitudini alimentari degli italiani durante le ricorrenze, con un focus particolare sul Natale, per un evento celebrativo a Milano per i 100 anni di Motta; l’azienda che, con Angelo Motta, ha contribuito a creare uno dei miti dell’industria dolciaria italiana: il panettone. Un prodotto gettonato anche come idea-dono. L’83% del campione ha infatti detto di aver scelto un panettone come regalo per amici e parenti, il 90% di averlo ricevuto. Le percentuali calano quando entra in gioco la storia visto che è solo il 28% a sapere che il panettone è nato 100 anni fa. Il 78% poi non ha idea di chi sia l’inventore del tipico dolce “con la cupola” decorato da canditi e uvetta. Ma se si chiede di supporre la risposta in base a un brand, il 31% fa riferimento a Motta.
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