Un’attenzione al packaging sostenibile che cresce al punto da diventare quasi maniacale, il rosè che continuerà a crescere nel calice, aspettando l’arrivo della versione rosa del Prosecco, la ricerca sempre più spinta della “naturalità” nel processo produttivo, e ancora grande attenzione alle espressioni regionali dei vini di Spagna, ma anche alle produzioni di Paesi come l’Austria, o di aree del mondo come il Sud America: sono tra le tendenze del beverage da tenere d’occhio nel 2020 secondo le ormai tradizionali previsioni di Bibendum, uno dei più importanti player del mercato del beverage del Regno Unito, dove muove il 13% delle bottiglie stappate nel canale on trade, che, dal proprio osservatorio, anticipa in trend di consumo in uno dei mercati fondamentali del vino mondiale, come quello Uk, e che tale rimarrà, al netto delle evoluzioni della Brexit, anche per l’Italia del vino. E tra i diversi trend, quello che riguarderà più da vicino il Belpaese è quello legato al fenomeno dei rosè: già oggi, spiega Bibendum, 1 consumatore su 4 beve regolarmente vini rosati, e c’è grandissima attesa per il debutto della versione rosè del Prosecco, con il campione dei vini italiani Oltremanica che ha registrato l’ennesima crescita a doppia cifra (+28%) nei consumi fuori casa. Un tendenza trasversale, però, quella legata al rosa, che coinvolgerà anche gli spirits, per esempio, come trasversale al vino e alle altre bevande è quella del packaging sostenibile, ormai imprescindibile per ogni bevanda, canale di vendita e posizionamento di prezzo. Secondo Bibendum, è un aspetto preso in grande considerazione dall’87% dei consumatori. E su questo fronte, per esempio, ci si aspetta un nuovo boom del vino in lattina, così come del vino (ma anche dei cocktails) alla spina, e, in generale, saranno premiati tutti quei brand che investiranno per ridurre il loro impatto sull’ambiente. Altro fenomeno che sarà premiato dai consumatori, secondo le previsioni di Bibendum, sarà quello dei “neo-natural”, che andrà incontro ai produttori, sempre di più nel mondo, che puntano su metodi ad intervento minimo sul processo di produzione del vino, con una filosofia che riguarderà anche il mondo delle birre. Sul vino, in particolare, riflettori accesi sui vini rifermentati in bottiglia, destinati a fare tendenza nella fascia premium dei consumi on trade. Sempre su questa scia, continuerà a cresce la categoria del “Low and no”, ovvero di tutta quella crescente offerta di vini, birre e non solo, con poco alcol o addirittura completamente alcol free. Ancora, a livello enoico, focus sulla Spagna e sulle sue espressioni regionali, dalla Rioja alla Catalogna, dalla Galizia alle Canarie, a base di vitigni come Tempranillo, Carignano, Verdejo, Bobal e Albariño, così come sui vini del Sud America, ma di Paesi meno conosciuti dell’area, come per esempio Uruguay e Bolivia, mentre sugli scudi di ci sono anche in vini dell’Austria, che soprattutto con gli sparkling stanno guadagnando popolarità. Ancora, tra gli altri trend segnalati da Bibendum, la crescita di bevande gassate a basso contenuto di zucchero ed alcol, l’influenza crescetne, soprattutto nella mixology, dei sapori d’Oriente, con liquori e spezie da Giappone, Cina e Corea ed Asia in genere in grande ascesa, e le bevande artigianali a base di caffè.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024