La grande categoria degli organic wine, ossia i vini biologici, sta vivendo un lungo e solido momento di crescita, spinta da una rinata e sempre più condivisa sensibilità per i grandi temi dell’ecologia e del rispetto per l’ambiente, a partire dall’agricoltura, e dalla svolta verso consumi più salutari che coinvolge interi settori commerciali. Un’evoluzione che porterà i consumi a sfiorare il miliardo di bottiglie nel 2023: secondo l’analisi Iwsr - International Wine & Spirits Research per SudVinBio, che organizza il salone Millésime Bio (dal 27 al 29 gennaio 2020 a Montpellier), saranno 976 milioni, per la precisione, il 34% in più delle 729 milioni consumate nel 2018, per una quota sui consumi enoici complessivi che passerà al 3,5%, dall’attuale 2,6%, per un giro d’affari, sempre nel 2018, di 3,3 miliardi di euro nei primi cinque mercati del mondo (Stati Uniti, Francia, Italia, Germania e Cina).
Il 2023 porterà anche il sorpasso della Francia sulla Germania: Oltralpe si consumeranno il 20% delle bottiglie bio, nel Paese teutonico il 17,6% e negli Usa il 9,3%, pari a 91 milioni di bottiglie. Tra i Paesi con la superficie vitata certificata biologica, la Spagna toccherà i 160.000 ettari, il triplo di quanti ne aveva nel 2013, con la Francia a 115.000 e l’Italia a 96.000 (anche se il dato aggiornato per il Belpaese parla di 105.000 ettari vitati bio, ndr). Tra le diverse categorie, gli spakling biologici sono cresciuti sui mercati principali del 19,1% tra il 2013 ed il 2018, e la previsione di crescita è dell’8,2% annuo nei prossimi cinque anni, mentre entro il 2022 il 10% di tutto il vino consumato in Gran Bretagna sarà prodotto biologicamente.
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