Il giro d’affari dei consumi fuori casa, nel 2020, toccherà i 65,48 miliardi di euro, con una crescita della spesa complessiva del +2,2%, della spesa media del +0,7% e delle visite nei locali del Belpaese del +1,5%: a dirlo, le previsioni del report “Destinazione Fuori Casa” firmato da Npd Group, che monitora un panel online di 120.000 consumatori. Il 52% degli acquisti, in termini assoluti e non a valore, passerà per il segmento quick service (bar tradizionali, self service e tavole calde), che cresceranno del 2,3%, in leggera frenata sui due anni precedenti, il 17% dei consumi sarà quindi legato alla ristorazione collettiva (in calo dell’1%), il 14% delle transazioni riguarderà invece il segmento vending (distributori automatici), in crescita dello 0,9%, l’11% nel segmento full service (trattorie, ristoranti, osterie e pizzerie), in crescita del 2%, ed il 6% al segmento travel & leisure (essenzialmente la ristorazione alberghiera), in crescita dell’1,9%.
Continua, così, la ripresa di un settore che ha pagato più di altri gli anni della crisi economica, con gli italiani che tornano a mangiare anche semplicemente per il gusto di farlo, con ben 180 pasti all’anno consumati fuori casa, dalla colazione alla cena, con il 22,3% degli italiani che hanno mangiato fuori casa almeno una volta a settimana nel 2018, per una spesa pro capite di 940 euro. Cambia anche il modo di mangiare fuori, ancora legato perlopiù alla ristorazione indipendente (pur registrando l’arrivo di catene come Wagamama o Starbucks), con gli italiani che, come racconta ancora Ndp Group, anticipando i dati che verranno presentati al Sigep di Rimini (18-22 gennaio), ordinano più piatti di prima e scelgono locali in cui si sentono a casa ed in cui l’offerta è chiara. Vanno forte, in questo senso, i ristoranti mono-prodotto, specializzati ad esempio in pasta fresca, o polpette, o spiedini e chi più ne ha più ne metta, con un occhio al design, perché l’“instagrammabilità” non è più solo un vezzo, ed uno al food delivery, settore che vale ormai 2,5 miliardi di euro anche in Italia.
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