Nonostante anni di campagna contro il recesso, di politiche, più o meno riuscite, di recupero e rilancio del settore, il divario tra Nord e Sud Italia è ancora una realtà, purtroppo, palpabile, anche in settori chiave come quello dell’agricoltura. Secondo una ricerca firmata Nomisma, realizzata per Agrinsieme, al Nord sono attive 356.000 aziende, pari cioè al 23,5% del totale italiano (1,5 milioni). Il valore della produzione dell’agricoltura del Nord è di 29 miliardi di euro (al 2018), pari al 49% di quella nazionale, che sfiora i 60 miliardi di euro. Al primo posto con 6,7 miliardi di euro spicca la produzione di carne, seguita dalla produzione di latte (3,6 miliardi di euro), dalla produzione di vino (2,3 miliardi di euro) e dalla produzione di cereali (2,2 miliardi di euro). Valori che, ovviamente, si traducono anche in termini di occupazione: sono 272.000 i lavoratori agricoli al terzo trimestre 2019, pari al 33% del totale nazionale (815.000). La fotografia del settore, scattata da Nomisma, è stata presentata a “Grow!”, l’action tank del coordinamento di Agrinsieme che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, in scena a Bologna oggi, con il focus su “Il ruolo delle infrastrutture per l’agricoltura del Nord”, a cui hanno preso parte, tra gli altri, la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, i presidenti delle Commissioni Agricoltura del Senato Gianpaolo Vallardi e della Camera dei Deputati Filippo Gallinella.
Le note dolenti, come emerge dallo studio, arrivano confrontando i numeri del Nord Italia con quelli dei nostri principali competitor europei, verso i quali pesa un divario a sfavore del nostro Paese. La dotazione media di infrastrutture materiali, infatti, pari a 797 chilometri ogni 1.000 chilometri quadrati nel Nord-Ovest e a 774 chilometri ogni 1.000 chilometri quadrati nel Nord-Est, risulta nel complesso inferiore alle aree del Regno Unito (2.483 chilometri per 1.000 chilometri quadrati), della Francia (2.266 chilometri per 1.000 chilometri quadrati) e della Germania (1.028 chilometri per 1.000 chilometri quadrati). Anche in riferimento alle infrastrutture immateriali emerge un distacco rispetto ai competitor Ue: nelle regioni del Nord Italia la digitalizzazione delle famiglie è pari all’87% nel Nord-Ovest e all’88% nel Nord-Est, percentuali superiori alla media italiana dell’84%, ma inferiori a quelle di Germania e Regno Unito.
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