Màndigos, in sardo, viene dal verbo màndigare, mangiare, e rappresenta quello che si mangia. La magia sta nel fatto che, pur essendo in dialetto stretto, il suo significato lo fa diventare un termine universale. È l’idea alla base di “#Mandigos-La Sardegna in tavola”, progetto di educazione alimentare dei bambini e ragazzi delle scuole promosso da Regione Autonoma della Sardegna con Laore Sardegna, con il coinvolgimento di genitori, insegnanti e di chi si occupa della ristorazione nelle scuole. E che rappresenta una case history, non solo di come, per fortuna, la “materia” cibo si faccia sempre più spazio tra i banchi di scuola, ma anche e soprattutto di come, per diventare consumatori del futuro consapevoli e poter scegliere di mangiare cibi di qualità (e anche sostenibili), quale che sia il proprio Paese di provenienza, il primo passo è partire dai prodotti del territorio in cui si vive - e si cresce - e che ogni giorno troviamo sulla tavola.
Vero e proprio programma di educazione alimentare che interessa tutto il territorio e tutti i bambini delle scuole della Sardegna, l’obbiettivo di #Mandigos - che coinvolge i Consorzi di Tutela Dop e Igp e le associazioni di categoria - è quello di far conoscere meglio i prodotti a marchio e tradizionali della Sardegna, le produzioni di qualità, toccandoli con mano, grazie a seminari, laboratori, degustazioni guidate da esperti e visite guidate alle aziende, per genitori e insegnanti e attività per i bambini, con i prodotti Dop, Igp e biologici dell’Isola, dall’agnello Igp ai culurgionis Igp, dall’olio extravergine di oliva Dop al carciofo spinoso di Sardegna Dop, dal pecorino sardo al pane fresco. Conoscendone il valore, il significato dei marchi di qualità e assaggiandoli, magari per la prima volta (da oggi all’8 aprile, da Nuoro a Olbia, da Cagliari a Sassari e non solo).
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