“La città eterna” ma anche quella della Dolce Vita, del lifestyle italiano e dei sogni. Come quello di Mandy, una giovane ragazza cinese che ambisce al riscatto diventando una chef. Si chiama “La ricetta italiana” (“The Italian Recipe”), è una commedia romantica ambientata in una Roma bella più che mai ed è un film destinato a far parlare di sé in un settore dove le riprese sono in “naftalina”. Una produzione italo-cinese, il cui ultimo ciak è arrivato in un momento delicato per entrambi i Paesi, i più colpiti dal Coronavirus. Ma il set non si è fermato e la pellicola diretta da Zuxin Hou e prodotta (tra gli altri) da Cristiano Bortone è una pillola di buonumore, un desiderio ad occhi aperti e l’ennesima dimostrazione di come Roma sia un set naturale e non replicabile quando si parla della settima arte. Protagonista de “La ricetta italiana” è un giovane musicista cinese, Peng, arrivato in Italia per un reality show e alla ricerca della consacrazione per la propria carriera. Nella Capitale incontrerà una ragazza, Mendy, sua connazionale, che lavora nella modesta lavanderia di famiglia e che culla un grande sogno: diventare una formidabile chef. All’inizio i due non vanno d’accordo, non si capiscono, c’è freddezza. Ma una notte magica romana fa scattare la scintilla e le loro strade si uniscono all’insegna della vita e dell’amore. Ne “La ricetta italiana” compare anche il celebre chef Antonio Cannavacciuolo, nel ruolo di mentore di Mendy. Una storia dal grande potenziale, ma anche un inno al made in Italy e alla cultura italiana, di cui la cucina fa parte, capace, ancora oggi, di affascinare le giovani generazioni da tutto il mondo.
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