Un pacco pieno di vino, birra, miele, salumi e fagioli spedito al presidente Usa Donald Trump, per fargli sapere “che i prodotti non sono intaccati dal Coronavirus”. A inviarlo è stato un gruppo di produttori agricoli di Pederobba (Treviso).
“Vogliamo lanciare il messaggio che il made in Italy è sano - spiega l’assessore al turismo Fabio Maggio - sono giorni pesantissimi per le piccole e medie imprese e tutte le esportazioni stanno risentendo della psicosi da coronavirus. Gli Stati Uniti sono tra i partner commerciali più importanti e tra i primi consumatori delle eccellenze agroalimentari italiane e venete. Perciò abbiamo voluto indirizzare questo dono al presidente Trump, che è anche un imprenditore, accompagnato da una lettera contenente l’invito a venire a trovarci, per conoscere il nostro bellissimo paesaggio e assaggiare le nostre specialità”.
All’iniziativa ha partecipato anche la cantina Leterre, che ha donato un Asolo Prosecco Superiore 2019, che mostra in etichetta un’ape simbolo della sostenibilità (certificazione di produzione integrata Sqnpi). “Vogliamo far capire a Trump che il vino della nostra terra, oltre che buono, è salubre e non contaminato - racconta la proprietaria Federica Andrighetto, componente del Consiglio dei giovani di Confagricoltura Treviso - ho aderito all’iniziativa perché va difesa la nostra immagine. All’estero parlano in modo distorto di noi e dei nostri prodotti. Di vino ne abbiamo in abbondanza: gli ordini stanno rallentando, le fiere stanno saltando e l’attività legata all’enoturismo è bloccata. Ci auguriamo che quest’emergenza finisca presto e nel frattempo cerchiamo di puntare sull’e-commerce. Abbiamo scritto a tutti i nostri clienti che consegniamo il Prosecco ovunque, basta che lo ordinino”.
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