“L’Italia è il primo paese agricolo europeo: ha realizzato nel 2018, secondo Eurispes, il maggior valore aggiunto della produzione agricola Ue (32,2 miliardi di euro, contro i 32,1 miliardi di euro della Francia), dato confermato nel 2019 secondo i dati Istat (Italia a 31,9 miliardi di euro, Francia 31 miliardi di euro). Siamo i primi produttori dei principali prodotti ortofrutticoli, del maggior numero di produzioni tipiche e il leader mondiale dei prodotti biologici e biodinamici, che totalizzano nel 2018 4 miliardi di euro nel mercato interno e 2,2 miliardi di euro di export. Se si ferma l’agroalimentare italiano è un colpo mortale per l’Ue. Per questo serve immettere urgentemente, attraverso la conversione radicale della Pac, denaro in Italia a supporto del lavoro agricolo e della filiera virtuosa e solidale, garantendo la remunerazione degli agricoltori su piani di azione agroecologica. Le aziende del biologico e biodinamico sono oggi in prima linea per garantire in continuità un’alimentazione adeguata e sana, nelle condizioni di precarietà e scarsità che l’epidemia detta all’intero del sistema agroalimentare. Lo saranno ancora più nella recessione che seguirà l’epidemia, quando l’agricoltura diverrà la chiave per ricostruire l’occupazione e la bioagricoltura sarà risorsa essenziale per la rinascita del modello agricolo italiano, immagine buona e sana d’Europa”. Così, in conferenza stampa streaming con la Stampa Estera, Carlo Triarico, presidente dell’Associazione Agricoltura Biodinamica, ha lanciato un appello sul futuro dell’agroalimentare italiano, che rischia di pagare una grave crisi occupazionale legata all’epidemia di Covid -19, ma che nell’agricoltura può trovare la chiave per ricostruire i posti di lavoro, a patto che l’Europa sia al fianco, attivamente, del settore.
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