Non c’è solo il timore delle conseguenze legate al Covid-19 a tenere un pensiero il mondo agricolo. Perché, come se non bastasse, anche il clima ha fatto la sua parte con le “gelate” fuori stagione, a cavallo tra marzo ed aprile, che hanno messo in ginocchio intere produzioni. Da nord a Sud, in Italia si fa la conta delle perdite e Cia-Agricoltori Italiani chiede un sostegno concreto dopo le prime stime reali dei danni alle coltivazioni su tutto il territorio nazionale, con gravi problemi nelle regioni fortemente vocate all’ortofrutta come Emilia Romagna, Puglia e Campania. Pere e kiwi gialli, già messi nel mirino dalla concorrenza estera, sono stati “bruciati” dal freddo. Brutte notizie in arrivo anche per la frutta di stagione - come albicocche, pesche, ciliegie e susine - ma gli sbalzi climatici hanno fatto finire nella “black list” anche la famiglia delle verdure e degli ortaggi con carciofi, asparagi, cicoria e susine che registrano danni considerevoli alle produzioni. “L’agricoltura, in questo momento di emergenza, è il pilastro del nostro Paese - dichiara il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino - per questo va sostenuta concretamente con risorse adeguate, interventi mirati e zero burocrazia, anche per fronteggiare gli ulteriori danni del maltempo. Nei campi la situazione è molto difficile, bisogna dare l’opportunità agli agricoltori di poter continuare a lavorare per assicurare cibo fresco e sano a tutte le famiglie italiane”.
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