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SOLIDARIETÀ VIA SOCIAL

#Iorestolibero, Slow Food aderisce alla festa virtuale di solidarietà del 25 aprile

Promossa una raccolta fondi per Croce Rossa e Caritas Italiana. Dallo spettacolo, alla cultura: in 1.400 firmano un appello di ottimismo e speranza

I giorni segnati in rosso nel calendario quest’anno acquistano un senso in più, portandosi con sé i valori della solidarietà, della vicinanza e del senso di comunità che devono essere ancora più forti in un momento particolare come questo in cui il Covid-19 ha rivoluzionato le nostre vite. Lo stesso vale per il 25 aprile, la giornata in cui si ricorda la liberazione dal nazifascismo e dedicata ai valori della nostra Carta Costituzionale. Ma il dilagare del nuovo Coronavirus e le gravi crisi ad esso connesse, portano ad arricchire questa data di altre “liberazioni”, necessarie per costruire tutti insieme un avvenire migliore. Slow Food sposa l’iniziativa del 25 aprile #iorestolibero che si pone un duplice obiettivo: raccogliere fondi a favore della Caritas Italiana e della Croce Rossa Italiana per fornire aiuto, anche attraverso la rete di realtà del volontariato in prima linea nell’emergenza sociale sui territori, a quanti non hanno un tetto o un pasto garantito. Ma c'è anche uno scopo simbolico, ovvero quello di partecipare alla grande piazza virtuale per celebrare tutti insieme il giorno che ha segnato la rinascita italiana dopo l’oppressione nazifascita e che oggi rinnova il proprio appello alla condivisione, all’altruismo, all’impegno civile.
Un appello che viene divulgato e sottoscritto da oltre 1.400 protagonisti italiani della cultura, della società civile, dello spettacolo e dello sport, oltre che della cucina, come Carlo Cracco, Chicco e Roberto Cerea o Massimiliano e Raffaele Alajmo, da Massimo Bottura ad Antonino Cannavacciuolo, per esempio, e del vino, da Roberta e Bruno Ceretto a Paolo Damilano, da Franco Allegrini a Giancarlo Aneri, da Michele Bernetti a Chiara Boschis, da Silvano Brescianini ad Antonio Capaldo, da Luca Cuzziol ad Oscar Farinetti, da Elena Fucci a Gerardo Giuratrabocchetti, da Josco Gravner a Nicodemo Librandi, da Camilla Lunelli a Francesco Marone Cinzano, da Maria Teresa Mascarello a Walter Massa, da Alessio Planeta a Matilde Poggi, da Marta Rinaldi a Giuseppe Tasca d'Almerita e Ornella Venica, solo per citarne alcuni, oltre a personaggi del calibro di Carlo Petrini, Don Luigi Ciotti, Gustavo Zagrebelsky (elenco su www.25aprile2020.it), per “tornare a guardare al futuro con speranza e coraggio, e soprattutto ricordarci che una volta passata questa tempesta saremo chiamate e chiamati a ricostruire un mondo più giusto, più equo, più sostenibile”. Nessuna organizzazione ha firmato l’iniziativa, anche se sono molte quelle che si stanno impegnando, in quanto in primo piano sono le persone, tutte assieme e tutte allo stesso livello. Ma ci sarà anche un aiuto concreto da realizzare attraverso una raccolta fondi per dare un sostegno, in primis, a chi non ha un pasto o un tetto perché “l’emergenza sanitaria ci costringe in casa e ci costringerà a ridottissime relazioni sociali ancora per molto tempo, l’emergenza sociale crescerà attorno a noi, toccherà molti di noi, lascerà un segno non meno indelebile di quella del virus”. Sono molte le associazioni del terzo settore in tutta Italia che lavorano per sostenere, in vario modo, i bisogni delle persone più fragili. La scelta è caduta su due realtà presenti capillarmente in tutta la penisola, a cui verrà chiesto di fare da capofila rispetto alla rete del volontariato che è la prima linea dell’emergenza sociale sui territori: la Caritas Italiana e la Croce Rossa Italiana.
La destinazione dei fondi sarà verificata da un comitato di garanti: Tito Boeri, Giancarlo Caselli, Enrico Giovannini, Morena Piccinini e Gustavo Zagrebelsky. Le donazioni sono aperte sul sito www.25aprile2020.it, collegato alla piattaforma GoFundMe. L’evento virtuale del 25 aprile (trasmessa sul sito e i canali social), dalle ore 11, vedrà la partecipazione di Carla Federica Nespolo, presidente nazionale Anpi; Maria Lisa Cinciari Rodano e Sara Diena.

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