Qualche giorno fa il Presidente del Consiglio ha annunciato l’inizio della “Fase 2” per il 4 maggio, della quale però il settore della ristorazione non è stato affatto contento. Oggi, in tutto lo Stivale, da Firenze a Milano, da Bologna a Bari, è iniziato infatti una sorta di flash mob che ha visto migliaia di ristoratori e proprietari di bar consegnare le chiavi dei loro locali ai sindaci. Un gesto simbolico quanto forte, che ha visto coinvolti oltre 185.000 attività in 19 Regioni, per protestare contro le misure che sanciscono un ulteriore periodo di chiusura per tutto il settore, forse il più colpito da questo lockdown e che di fatto non ha avuto misure soddisfacenti per permettere la sopravvivenza di una delle linfe dell’economia italiana.
Secondo le disposizione governative, infatti, ristoranti e bar dovranno attendere almeno fino al 1 giugno per poter riaprire le loro attività (ad oggi sono permessi solo servizi di asporto e consegna a domicilio, ndr), e anche arrivati a quella data, lamenta il settore, non sono chiare le misure con cui si potrà lavorare, visto il mancato sostegno economico a imprese e dipendenti (a cui ancora non è arrivata la cassa integrazione), e la necessità di riorganizzare il servizio, con il distanziamento sociale che comporterà una cospicua riduzione dei posti. Molti ristoratori, infatti, hanno dichiarato di non essere sicuri di avere la possibilità di riaprire a giugno, visto i gravi danni economici che questa chiusura forzata hanno causato.
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