Anche per il settore del food & beverage l’emergenza Covid-19 ha dato il via a delle rivoluzioni sotto molteplici aspetti: le nuove modalità di acquisto hanno portato a delle rimodulazioni nelle catene di fornitura e nei commerci internazionali. Ma, soprattutto, ha fatto decollare su larga scala l’e-commerce con il digitale che sta ricoprendo un ruolo impensabile fino a pochi mesi fa. Un cambiamento radicale previsto negli anni si è concretizzato invece in poco tempo. Il food & beverage però si è fatto trovare pronto ed è uno dei settori che riesce a reggere meglio nonostante la situazione difficile. Secondo il rapporto sull’impatto dell’emergenza Covid-19 elaborato a marzo 2020 da Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), pur confrontandosi con il fermo quasi totale del canale Ho.Re.Ca. il settore si conferma tra i meno colpiti e rafforza la sua valenza anticiclica. Rielaborando i dati Nielsen, l’Istituto ha rilevato che, nella settimana dal 9 al 14 marzo, la spesa per prodotti confezionati nella distribuzione organizzata ha toccato un nuovo picco a 1.354 milioni di euro.
Nel complesso, tra il 17 febbraio e il 15 marzo 2020, le vendite sono cresciute del 17% rispetto alle quattro settimane precedenti (congiunturale) e del 19% rispetto allo stesso periodo nel 2019 (tendenziale). La maggior parte della spesa continua a essere effettuata nei supermercati (43%) mentre la spesa alimentare online registra incrementi settimanali tra il 57% e il 95%. Una crescita esponenziale confermata anche dall’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, secondo il quale il food & grocery è il settore che più ha beneficiato del boom di vendite online.
Partendo da una penetrazione del solo l’1,1%, a fine 2019, ha visto in poche settimane la domanda moltiplicarsi in misura rilevante, registrando una forte preferenza da un lato per i prodotti che conferiscono una percezione di sicurezza, come cibi in scatola o a lunga durata, dall’altro lato a quelli che contribuiscono all’idea di “fare qualcosa insieme” in famiglia: pane, farina, lievito. Bene anche il food delivery che conquista nuovi spazi, come suggerisce l’Osservatorio Just Eat: il 90% degli italiani lo ritiene un servizio essenziale e il 60% lo sta utilizzando. La pizza si conferma il piatto più ordinato, seguita da hamburger, sushi, pollo e cucina italiana. In forte crescita dolci e i gelati (+133%), ma anche sushi e cibo giapponese nei formati famiglia (+124%) e i salutistici poké bowl (+54%). Si consolida, inoltre, il trend ad affiancare alla Gdo i negozi di prossimità: un sondaggio di Havas Commerce rivela che il 69% degli italiani è tornato a fare la spesa nei piccoli negozi di quartiere prediligendo prodotti di prima necessità (76%), prodotti da forno (49%) e cibi ricreazionali (39%).
Sempre riguardo ai comportamenti di acquisto, Ismea nota un forte orientamento verso i prodotti di IV e V gamma e il multiprodotto conservabile, specie nelle prime settimane di lockdown. Tra le singole merceologie, inoltre, crescono le carni (+29% tendenziale e +20% congiunturale), l’ittico (+28% e +29% rispettivamente), le uova fresche (+26% e +23%) e gli ortaggi (+24% e +22%). Quali invece i prodotti di cui si sente di più la mancanza? Tornando al sondaggio Havas, gli italiani indicano, nell’ordine, i dolci artigianali (28%), i prodotti freschi (22%) e verdura e frutta fresche (21%). Non mancano, dunque, i segnali che invitano a guardare alle fasi successive. Tuttofood, fiera internazionale del business to business dedicata al food & beverage, in attesa di riproporre l’evento a Milano per il 2021, si sta intanto focalizzando come partner a tutto campo degli operatori nel sostenere il loro business.
“Sulla base del nostro costante monitoraggio dei mercati e degli stili di consumo abbiamo prodotto osservatori per aiutarli a orientarsi tra le nuove tendenze. Abbiamo acceso un riflettore sui comparti e dato voce agli attori delle filiere con gli approfondimenti settoriali del nostro web magazine. Ma, soprattutto, abbiamo continuato a lavorare per un’edizione 2021 che sia sempre più un punto di riferimento per l’agroalimentare in Italia e all’estero. Iniziando proprio dai comparti più dinamici”. La prima novità si chiama Tuttofruit. L’anno prossimo frutta e verdura fresche, insieme alla IV gamma (verdure e ortofrutticoli freschi confezionati), diventeranno protagoniste di un vero e proprio nuovo settore per valorizzare in modo ancora più efficace i prodotti ortofrutticoli ad alto contenuto di servizio. Oltre alla IV e V gamma, gli operatori troveranno frutta secca, disidratata e fresca oltre a ortaggi freschi, legumi, ortofrutta biologica, ma anche erbe aromatiche e spezie. Un evento per i produttori nazionali e internazionali mentre gli operatori italiani ed esteri includeranno, tra gli altri, importatori e grossisti, buyer della Gdo, rappresentanti del settore Ho.Re.Ca. e gestori di piattaforme di distribuzione. Tra le priorità, l’attenzione all’internazionalizzazione grazie a un forte investimento nello scouting, con la costante integrazione di nuovi buyer altamente profilati nel portafoglio top buyer.
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