Una coperta e un cestino da pic nic sostituiscono un tovagliato, il sole della campagna che ha nutrito la vite e dato corpo al vino ruba la scena alla luce ovattata delle cantine, i tour alla scoperta dei dintorni diventano ancora più intimi e ricchi di occasioni di incontro con piccoli produttori e artigiani del luogo: sono solo alcune delle proposte da scoprire o riscoprire nella ristorazione e nell’hôtellerie italiane di lusso en plein air. Che, anche con le nuove regole da rispettare e il distanziamento sociale da mantenere per l’emergenza Covid, restano un’esperienza indimenticabile, che fa scuola. Tra parchi privati, terrazze con vista e giardini segreti dei Relais & Châteaux del Belpaese.
Approfittando dei grandi spazi aperti e della natura straordinaria che li circonda, anche i Relais & Châteaux ripensano e ridisegnano la ristorazione e l’hôtellerie di lusso, mentre si sta concludendo il percorso con Bureau Veritas, per elaborare un protocollo comune di sanificazione e gestione in sicurezza delle attività delle dimore, senza perdere il tocco e lo spirito di accoglienza che le contraddistinguono. La maggior parte si trova in una posizione privilegiata, in aperta campagna o protetta da parchi e giardini dove gli ospiti possono essere stupiti re-inventando i piccoli gesti quotidiani.
E mentre i ristoranti stellati italiani riaprono le porte ai gourmet, da Agli Amici dal 1887 a Godia a Le Calandre a Rubano, dall’Arnolfo Ristorante a Colle Val d’Elsa a La Taverna e L’Enoteca, il ristorante gastronomico e il bistrot di Castello Banfi a Montalcino (dall’1 al 7 giugno), le dimore fanno altrettanto puntando sui loro gioielli più nascosti: i parchi ed i giardini privati, lontani dal turismo di massa. Dall’Hotel Villa Franceschi a Mira, antica residenza cinquecentesca dei gioiellieri del Doge, un buen retiro protetto dall’ombra di alberi secolari sulla Riviera del Brenta, con un enorme giardino lambito dal fiume, tra le cui anse si specchiano eleganti ville palladiane, e un orto che fornisce ogni giorno le verdure e gli aromi che accompagnano moeche, granseole, schie e altro pescato locale freschissimo serviti presso il suo ristorante Margherita, ma anche una barca con un menu à la carte e uscite private per vivere Venezia, la sua Laguna e il Lido da una prospettiva privilegiata; a Villa Cordevigo Wine Relais, antica dimora patrizia risalente al XVIII secolo e voluta da nobili veneziani come luogo di villeggiatura, a Cavaion Veronese, tra passeggiate in solitaria e degustazioni nel cuore del Bardolino Classico, e un grande parco - 5.000 mq di cipressi, ippocastani e alberi secolari - che si apre sulla campagna e una distesa di vigneti, con grande tavolo di marmo al centro per mangiare con vista; da L’Albereta, nel cuore della Franciacorta e della griffe Bellavista ad Erbusco, con i suoi 69 ettari di verde, giardini e vigne che dalla collina scendono a valle fino al Lago d’Iseo, per pic-nic all’ombra degli alberi de La Tesa, la terrazza naturale della proprietà, cene vista Lago, e percorsi benessere personali nel Parco delle Sculture all’insegna della silvoterapia; al Castel Fragsburg, dimora ricavata all’interno di un antico padiglione di caccia del XVII secolo dalle nobili origini, su un terrazzamento roccioso affacciato su Merano e le Dolomiti, e dove vigneti e foreste fanno da sfondo al grande parco privato di 10.000 mq, ricco di alberi secolari e giardini incantati pieni di glicini, rose, ortensie e gelsomini e l’orto del Fragsburg dove si coltivano antiche varietà del territorio, valorizzate al ristorante Prezioso.
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