Ha tenuto bene, nei primi quattro mesi 2020, il settore dei surgelati, confermando il trend positivo degli anni precedenti. Le vendite complessive nel canale “retail” hanno segnato un +13,5% con performance particolarmente positive nel segmento dell’ittico (+16,5%), degli snack salati (+21,5%), delle pizze (+12,5%), delle patate (+12%). Anche il canale “porta a porta” ha visto un aumento significativo (+40% a marzo rispetto al 2019). A questi numeri positivi fa da contraltare il trend negativo del “fuoricasa”: nel primo quadrimestre, l’intero comparto della ristorazione commerciale e della ristorazione collettiva, a seguito della chiusura di esercizi pubblici, bar, ristoranti, mense e scuole, si è quasi dimezzato. Ciò ha impattato sul settore (che ha nel “fuoricasa” più del 37% del totale di consumi dei surgelati nel nostro Paese), lasciando presagire per l’intero anno una perdita di almeno un quarto del fatturato dei surgelati per il “fuoricasa”, pari a circa 600 milioni di euro.
I dati emergono dal “Rapporto annuale sui Consumi dei prodotti surgelati” di Iias - Istituto Italiano Alimenti Surgelati, ora completamente integrato con Unione Italiana Food. Dati che arrivano dopo un 2019 da record, anno in cui la vendita di prodotti surgelati è cresciuta del +1,3% per un consumo pro capite di 14,1 kg annui, valore mai registrato prima, per un valore intorno ai 4,7 miliardi di euro.
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