Solo il tempo saprà dirci con esattezza quanto l’impatto del Covid-19 si farà sentire sulle vendite e sui consumi di vino, ma è comunque vero che qualche segnale negativo, dai suoi due mercati mondiali di riferimento - Usa e Uk - era arrivato già da ben prima della pandemia. Negli Stati Uniti, per la prima volta dal 1994, nel 2019 i consumi, in termini di volumi, hanno chiuso in calo, e se è vero che il macro trend è quello di bere meno, ma meglio, è altrettanto vero che tra i Millennials i wine lover sono ancora pochi, tanto che, a livello demografico, i bevitori regolari di vino sono passati dai 29 milioni del 2015 ai 21,5 milioni del 2019. Nel frattempo, la Gran Bretagna non si sta muovendo in maniera troppo diversa, sempre nell’ottica di un consumo di qualità, ma che dovrà fare i conti, nei prossimi mesi, con gli effetti della Brexit e delle tasse sulle importazioni europee. Mentre, sul fronte Usa, c’è da disinnescare la minaccia dazi, su cui si dibatterà fino al 26 luglio, in attesa della decisione ufficiale del Governo Trump a metà agosto. Eppure, in questo contesto tanto complesso, ci sono brand del vino internazionale capaci di fare numeri impressionanti. Nessun italiano: come rivela l’analisi di The Drinks Business, a dominare sono i giganti di California, Cile, Australia e, sempre più stabilmente, Cina.
Alla posizione numero 1 tra i marchi di vino più venduti nel 2019, così, troviamo Barefoot, della californiana E&J Gallo Winery, con 270 milioni di bottiglie, in linea con l’anno precedente. Completano il podio Gallo, ancora di E&J Gallo Winery, al secondo posto con 180 milioni di bottiglie vendute, e l’australiano Yellow Tail, del gigante Casella Wines, con 138 milioni di bottiglie. Alla posizione n. 4, il marchio cinese Changyu, della Changyu Pioneer Wine, con 128,4 milioni di bottiglie (-14,4% sul 2018), alla n. 5 il californiano Robert Mondavi, di Constellation Brands, a 126 milioni di bottiglie (+1,94%), alla posizione n. 6, ancora dalla California, Sutter Home, di Trinchero Family Estates, con 122,4 milioni di bottiglie. E ancora, alla posizione n. 7 Hardys, dell’australiana Accolade Wines, con 106,8 milioni di bottiglie, seguita alla n. 8 da Great Wall del gruppo cinese China Foods Limited. Alla n. 9, Casillero del Diablo, popolare etichetta della cilena Concha y Toro, con 69,6 milioni di bottiglie, in crescita dell’11,5%, ed alla n. 10, infine, Echo Falls, della Accolade Wines, con 44,4 milioni di bottiglie vendute, in calo del -16,2% sull’anno precedente.
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