Non solo riportare viaggiatori in Friuli Venezia Giulia, alla scoperta delle eccellenze del territorio, nel piatto e nel calice, ma dare anche vita alla tanto decantata filiera agroalimentare e enogastronomica, mettendo insieme, in un unico progetto, tutti gli attori: agricoltori, vignaioli, chef, ristoratori, artigiani. È, in breve, la “Nuova Cucina”, progetto, presentato ieri ad Udine, firmato dal Consorzio Fvg Via dei Sapori, insieme alla Regione e PromoTurismoFvg. Messa in crisi dal lockdown e dalla riduzione drastica del turismo straniero a causa della pandemia di Coronavirus, l’enogastronomia è la protagonista assoluta del rilancio dell’Italia nel mondo, nei consumi e nella reputazione, ed è da qui che la Regione Friuli Venezia Giulia ha deciso di ripartire. Così, a partire da settembre 2020, e per un intero anno, nei 20 ristoranti del Consorzio sarà organizzata una cena sperimentale firmata da due chef aderenti alla Via dei Sapori e da un giovane chef: i sapori vecchi e nuovi saranno interpretati da 20 ristoranti (dal Vitello d’Oro di Udine a La Primula di San Quirino, da La Subida di Cormòns a La Taverna di Colloredo di Monte Albano), 21 artigiani del gusto, 22 produttori di vino (da Sirch a Venica & Venica, da Vignaioli Bastianich a Castello di Spessa, da Eugenio Collavini a Jermann, da Livio Felluga a Marco Felluga) e 20 giovani chef, che sono stati invitati a collaborare a questo nuovo ed interessante progetto.
Ognuno presenterà un piatto inedito cui avrà a lungo lavorato confrontandosi coi colleghi. Il tutto, con prezzo unico e accessibile, un investimento del gruppo di ristoratori per far vivere - anche a chi solitamente non la frequenta - l’alta cucina, in una nuova dimensione. L’innovazione coinvolgerà non solo la maniera di pensare il cibo, ma anche il come proporlo, in totale libertà creativa, con location inedite e modi insoliti e anticonvenzionali di gustarlo.
“La Nuova Cucina èun ritorno all’alfabeto della cucina stessa, un modo per stringere - spiega Walter Filiputti, presidente del Consorzio Fvg Via dei Sapori - un patto nuovo con il territorio di cui facciamo parte Infatti si ripartirà dagli ingredienti del Friuli Venezia Giulia e non dalle ricette tradizionali. Si deve avere il coraggio di sperimentare in campi nuovi, dare vita a nuove suggestioni, ritrovando un equilibrio diverso con la natura e con l’ambiente, anche per un rinnovato modello di turismo sostenibile. Ripartire da 0 non significa buttare tutto il lavoro che fino a oggi è stato fatto, ma riorganizzare il sapere secondo nuove strutture. È importante avere memoria del nostro passato, ma non rimanerne ancorati. Il bisogno di liberarsi da schemi preconcetti per poter stupire e stupirci è un motore eccezionale”.
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