In parte a Milano, con grandi chef italiani e stranieri in mini eventi (su invito) nell’hub di “Identità Golose” in Via Romagnosi 3 (nomi come Davide Oldani ed Ernst Knam, Davide Rampello e Giorgio Locatelli, Philippe Léveillé e Gaetano Trovato, Andrea Berton e Pietro Leeman, Cristina Bowerman e Ana Ròs, per citarne solo alcuni), dal 24 al 26 ottobre, e poi “esterne” nei ristoranti e nelle pizzerie gourmet degli chef più importanti d’Italia, da Carlo Cracco ad Enrico Bartolini, da Enrico Cerea a Riccardo Camanini, da Massimiliano Alajmo a Renato Bosco, da Simone Padoan ad Antonia Klugmann, da Massimo Bottura - insieme alla moglie Lara Gilmore e a Beppe Palmieri - a Moreno Cedroni, da Niko Romito ad Antony Genovese, da Francesco Martucci a Franco Pepe, a Marianna Vitale, per citarne alcuni, con tutti i contributi - video racconti, gallery fotografiche e così via - che saranno fruibili a tutti dal 16 novembre, su www.indentitagolose.it: ecco la formula rivisitata causa Covid di “Identità Golose”, il congresso internazionale di cucina, ideato da Paolo Marchi e Claudio Ceroni, trasformato in “Identità Golose on the road - digital edition”. Con un tema centrale attuale come non mai, ovvero “Costruire un nuovo futuro”.
Il tema scelto per questa occasione era strettamente legato ad un altro proposto da “Identità Golose”, il “senso di responsabilità”: un concetto fondamentale in un momento come quello che stiamo attraversando”, ha detto, in presentazione, Davide Rampello, regista televisivo per Rai e Mediaset, docente universitario, uomo di cultura e in passato già direttore di istituzioni artistiche come la Triennale di Milano, per citarne alcune, che ha spiegato: “responsabilità vuol dire essere in grado di rispondere di qualcosa, e dobbiamo renderci conto di come la prima persona a cui dobbiamo rispondere siamo noi stessi. Sant’Agostino, che era un dottore della Chiesa, un santo, ma anche un genio, diceva che esiste solo il presente, perché noi viviamo solo nel presente. Ma spiegava anche come esista un presente del passato, costituito dalla memoria, quindi da ciò che del passato ricordiamo e un presente del presente, che è rappresentato dall’azione, dal momento che stiamo vivendo. Ma c’è anche un presente del futuro, che è rappresentato dall’attesa, che non significa aspettare, ma tendere verso ciò che avverrà, che l’uomo ha bisogno di immaginare. Dobbiamo immaginare il futuro, oggi più che mai, con un grande senso di responsabilità, per poter affrontare i problemi straordinariamente importanti del nostro tempo”.
Una riflessione che vale certamente per la ristorazione italiana e mondiale, alle prese con uno scenario complesso come non mai ed in costante evoluzione, che ha cambiato non solo il business, ma tutta l’organizzazione dell’attività dei ristoranti, ma vale per la quotidianità in generale, e anche per chi organizza eventi.
“Abbiamo deciso di rinviare definitivamente il Congresso al prossimo anno, al giugno 2021. Ma, contemporaneamente, abbiamo pensato ad un format nuovo, ritagliato sull’attualità, per non lasciare sola la cucina italiana in questi mesi difficili. E ci siamo subito messi al lavoro, con uno sforzo produttivo e organizzativo senza precedenti”, hanno detto Marchi e Ceroni, che hanno fondato il Congresso nel 2005.
E così, nel nuovo format, oltre 150 giornalisti, a rotazione, potranno assistere “in presenza” alle registrazioni dal 24 al 26 ottobre nella sola location di “Identità Golose Milano” (Via Romagnosi 3) sempre con attenzione al distanziamento sociale, perché la sicurezza e la tutela della salute sono prioritarie. Altri 20 set saranno saranno organizzati, lungo la Penisola nelle cucine dei più grandi chef. Infine, tutti indistintamente potranno poi godere dei contenuti registrati, a partire dal 16 novembre, quando la piattaforma digitale online si attiverà su www.identitagolose.it proponendo non solo video racconti ma anche contenuti redazionali, gallery fotografiche e contenuti speciali a cura dei partner commerciali e dei media partner.
Un grande, ambizioso progetto: “sarà molto di più di una semplice versione digitale del Congresso - ha spiegato Claudio Ceroni - sarà un vero e proprio nuovo format che vogliamo realizzare per rispondere ad un momento complicato per tutti, aziende, ristoratori, professionisti della comunicazione. Un nuovo progetto possibile grazie al fatto che il tessuto delle nostre relazioni è rimasto intatto”.
L’idea di “Identità Golose on the road - digital edition” è stata di Paolo Marchi, che ha spiegato: “già in tempi normali, quando costruiamo il programma del Congresso, ci troviamo di fronte alla difficoltà di dover fare delle scelte, non potendo ospitare ogni anno tutti gli chef, i pasticcieri, i pizzaioli, i gelatieri che meriterebbero uno spazio. In questo caso, dovendo arrivare a 70 lezioni da filmare e proporre attraverso la piattaforma digitale, abbiamo dovuto fare una selezione davvero difficile, per questo ringrazio chi ha saputo comprendere, in questi giorni, la necessità di queste scelte. A breve, sulle pagine di www.identitagolose.it, pubblicheremo il programma di tutte le lezioni che produrremo, mantenendo anche le sezioni in cui abitualmente si articola il Congresso, come Identità di Pasta, Identità di Pizza, Dossier Dessert, Identità di Gelato, Identità di Champagne, Identità di Cocktail e così via”.
Come detto, al centro di tutto ci sarà una riflessione condivisa su come il Covid ha cambiato il presente, e cambierà il futuro, ma anche su come in questi mesi particolari si sian dato nuovo valore e nuovi significati a parole semplici e universali: ““Inclusività”, un concetto che oggi più che mai mi sta a cuore - ha detto dal canto suo lo chef Davide Oldani - e poi ancora “Risparmio” e “Responsabilità”. A Identità Golose, va il mio ringraziamento per come riesce a far esprimere noi cuochi, a darci voce, permettendoci di partire dai nostri piatti per arrivare alle persone. E se quest’anno ci mancherà il grande valore del contatto umano, delle relazioni, spero che l’anno prossimo ci ritroveremo con un tema che mi permetto di suggerire: “Abbracci”. Torneremo ad abbracciarci, interpretando quell’inclusività a cui facevo riferimento, tra noi cuochi, produttori, giornalisti, appassionati...”.
A portare la sua testimonianza anche Cristina Bowerman, chef del ristorante Glass Hostaria a Roma (e che, proprio in questi giorni, sta per inaugurare una sede di Glass in Cina, a Xi’an) e presidente dell’Associazione Ambasciatori del Gusto: “sono a Milano da qualche giorno e ho potuto apprezzare come il team di “Identità Golose” abbia saputo affrontare le difficoltà che si è trovata di fronte trovando nuove soluzioni: è quello che si deve fare quando ci si trova davanti a difficoltà nuove. Sono una persona che non si arrende mai, sono convinta che ad ogni problema ci sia una risposta e non ho mai pensato che questa crisi potesse significare la fine della ristorazione per come la conosciamo. Anzi, in questo momento desidero trasmettere un messaggio a tutti i miei colleghi, invitandoli a non abbandonare la vena creativa: questo è anzi il momento di investire, in nuovi progetti, nuove idee, nuove tecniche, nuove attrezzature. Questo è il momento in cui la nostra intelligenza può sviluppare nuove soluzioni per creare un mondo migliore, e soprattutto un mondo in cui la creatività, che è la nostra caratteristica principale come esseri umani, sia regina”.
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