Parlare di vino e aste, di solito, vuol dire parlare di bottiglie rare, di vecchie annate, di vini da sogno. Ma non solo, perchè a volte Bacco entra anche in cataloghi strettamente legati all’arte e alla storia. Talvolta anche da protagonista, come succederà nell’asta che sarà battuta da Christie’s a Londra il 16 dicembre, dedicata alle antichità dell’epoca Classica, dove il pezzo più pregiato, con una stima tra 700.000 e 1 milione di sterline, è proprio una statua romana di Dioniso risalente al II secolo avanti Cristo.
Un pezzo rarissimo, e con una storia davvero particolare. Acquistata a Roma dal pittore scozzese Gavin Hamilton (1730-97) per Lord Shelburne (1737-1805), la scultura faceva parte di una delle più celebri collezioni private d’arte nate a fine del XVIII secolo, fino a quando non fu messa in vendita da Christie’s a Londra nel 1930 ed entrò nella Bergsten Collection di Stoccolma. Scoperta nel 1775 da Gavin Hamilton a Villa Adriana a Tivoli, la statua ha la forma di un’erma, una colonna di pietra sormontata dalla testa di Dioniso, il dio del vino e delle feste. Fu poi acquisita dallo statista inglese William Petty, conte di Shelburne e marchese di Lansdowne per la sua Lansdowne House, in Berkley Square a Londra. Il magnifico edificio progettato da Robert Adam ospitava un’imponente galleria di sculture. Con l’aiuto del suo agente, il pittore Gavin Hamilton, Lord Shelburne divenne uno dei grandi collezionisti di scultura antica del XVIII secolo. Dopo la morte dell’aristocratico collezionista nel 1805, la preziosa scultura passò attraverso la famiglia per discendenza fino a quando fu venduta da Henry Petty Fitzmaurice (1872-1936), marchese di Lansdowne, all’asta il 5 marzo 1930 a Karl Bergsten. La collezione Bergsten di quadri antichi, mobili europei, opere d’arte e scultura classica è stata formata tra il 1900 e il 1950 dal diplomatico Karl Bergsten (1869-1953). Nel 1930 acquistò sette sculture dalla vendita di Lansdowne: quattro di esse erano statue di grandi dimensioni (Apollo Sauroktonos, Artemide cacciatrice, Apollo, ora tutte esposte al Medelhavsmuseet di Stoccolma, e Traiano, ora nel Museo d’Arte di San Antonio, in Texas). Dei sette acquisti, la cifra più alta fu pagata per il Dioniso, 13.610 sterline.
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